Siria e Ucraina, Sud Sudan e Ciad, Calais e Nigeria. Ibrahim e Khan Mulual, Viktor e Aziz. Storie di profughi, vite in fuga. L’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha lanciato una piattaforma digitale, chiamata Tracks, dove sono raccolte alcune storie di vittime delle guerre.
Perché in guerra si muore, ma si perde anche tutto. Compresa la possibilità di vivere nella propria casa, nel proprio Paese, nella comunità in cui si è nati e cresciuti. Perché i combattimenti sono alle porte, perché ti bruciano la casa, perché ti uccidono i parenti e, se non scappi, ammazzano anche te.
Storie da leggere scorrendo dall’alto verso il basso, con inserti video e foto. Ennesimo esempio di come ormai il no-profit, causa crisi del giornalismo, ha imparato a prodursi in casa i contenuti che gli servono per sensibilizzare l’opinione pubblica.