Iram Saeed è una giovane donna pakistana vittima di un attacco con l’acido per aver rifiutato una proposta di matrimonio. Nel 1996 il pretendente respinto l’ha aggredita, causandole la perdita di un occhio e costringendola a sottoporsi a 25 operazioni.
In questi giorni è in Italia per “Facing”: un’installazione artistica (realizzata da Fabrica) composta da lastre di metallo, sulla quale sono dipinti dei volti di donne sfregiate dall’acido. L’acido viene usato per corrodere le lastre, lasciando intatti i volti. L’acido non serve per distruggere, ma per creare bellezza.
Secondo l’Acid survivors trust international (Asti) nel mondo ogni anno ci sono 1.500 attacchi con l’acido, ma molte vittime hanno paura di denunciare la violenza e il loro numero in realtà è molto più alto. Di queste, circa un quarto non sopravvive, mentre le rimanenti ce la fanno solo a scapito di gravissimi traumi e mutilazioni. In Pakistan l’80 per cento delle vittime di attacchi con l’acido sono donne e molte di loro hanno meno di 18 anni (fonte: Acid suvivors foundation).
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