di Enrico Sibilla
“Il destino non tradisce i giusti”. È così che Antonio Greppi, sindaco della Milano liberata, chiude il messaggio che invia ai cittadini nel 1945. “Il destino non tradisce i giusti”: sono queste anche le ultime parole riprodotte sull’ultima pagina di “Le giornate della Liberazione”, il libro che nel 1975 il Comune di Milano pubblica per celebrare il trentennale della Liberazione. È Aldo Aniasi, ex partigiano delle Brigate Garibaldi e sindaco della città in quell’anno, a firmare la lunga introduzione al volume, che viene distribuito gratuitamente in occasione dei festeggiamenti per il 25 aprile. Anche di quel messaggio spicca prepotentemente la chiusa:
“La Resistenza non è un pezzo da museo, non deve essere mummificata, appartiene alla nostra vita”.
Parole scritte ormai 40 anni fa che però vibrano ancora oggi, 70 anni dopo la cacciata dei nazifascisti dall’Italia.
Il libro raccoglie una serie di prime pagine di quotidiani e volantini distribuiti per le strade e nelle fabbriche della città e del Nord Italia nei giorni immediatamente precedenti e seguenti l’alba della Liberazione: sono documenti che parlano una lingua che è –tutt’altro che sorprendentemente- priva di retorica e piena invece di chiarezza. Sono parole bollenti di libertà, supportate dalla speranza e dalla determinazione, e che si contrappongono con spietata leggerezza all’ingessatura anche semantica dei triti slogan fascisti. È Milano che insorge, e non ha paura di dirlo.
Vogliamo proporvi alcuni di quei documenti, perché raccontano i primi passi della nostra democrazia, che come tutte le democrazie è sempre fragile e sempre in pericolo. Crediamo che non necessitino di didascalie o di commenti. Vi basterà fare clic sulle singole immagini per ingrandirle e perdervi nella lettura. Oggi è il giorno giusto per farlo. Oggi è il 25 aprile.
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