Testo e foto
di Lorenzo Pirovano, da Madrid
“Esistono solo due alternative: o quelli di sempre, o il cambiamento!” Pablo Iglesias, carismatico fondatore e leader di Podemos, lo ripete come un mantra a ogni comizio
Lo ha detto anche il 7 maggio, quando insieme alla direzione del partito ha presentato le 215 proposte di Podemos per le elezioni nelle comunitá autonome, in programma il 24 maggio prossimo. Il documento non ha sorpreso nessuno. Gran parte della stampa nazionale, tradizionalmente “scettica” nei confronti del partito, lo ha definito “ammorbidito” rispetto alle misure estreme annunciate nei mesi scorsi. El País – mai tenero con Iglesias & co. – lo reputa “radical ma non troppo”. È vero, rispetto alle consultazioni europee di un anno fa è sparita la punta di diamante del programma, ovvero il “reddito minimo universale”.
Inoltre, trattandosi di elezioni nelle comunitá autonome, non si è nemmeno accennato al mancato pagamento del debito pubblico, altra proposta radicale di Podemos. È innegabile peró che con le sue 215 proposte, suddivise in “piano di salvataggio pubblico”, “occupazione, innovazione e nuovo modello produttivo”, “governare per la gente” e “istituzioni per la democrazia”, Podemos è riuscito a raggiungere una concretezza nel progetto politico che prima gli era mancata.
Ma i militanti viola, vera anima dei circoli locali di Podemos, cosa ne pensano?
Dopo l’addio alla direzione del partito del co-fondatore Juan Carlos Monedero e mentre i sondaggi danno in forte crescita il partito “anti populista e anti casta” Ciudadanos, ho voluto conoscere di persona i loro volti e le loro storie. Ho fatto le stesse sei domande a dieci di loro (che leggerete in due puntate), e questo è quello che mi hanno risposto.
LE SEI DOMANDE
1.Perchè hai scelto di sostenere Podemos?
2.Qual è la misura proposta da Podemos che ti ha motivato maggiormente a farne parte, quella che vorresti veder approvata subito dopo essere saliti al governo?
3.Rispetto ai primi mesi di vita del partito, sembra che Podemos stia gradualmente ridimensionando le proposte più rivoluzionarie, a partire dal suo programma economico. È così?
4.Pensi che le idee più radicali di Podemos, come la ristrutturazione del debito, siano effettivamente realizzabili?
5.Le dimissioni di Juan Carlos Monedero da dirigente del partito hanno messo in luce l’ampiezza di vedute e l’eterogeneità che caratterizza i sostenitori di Podemos. È da considerarsi un segnale d’allarme delle divisioni interne al partito?
6.I sondaggi sulle intenzioni di voto danno risultati altalenanti: a volte siete il primo partito, a volte addirittura il terzo. Alle ultime regionali in Andalusìa non avete raggiunto il 15%. Pensi seriamente che Podemos possa vincere le prossime elezioni generali?
Paloma, 61 anni, disoccupata e in pre-pensionamento e suo marito Carlos, 65,
artista plastico.
PALOMA
- Con l’età che ho non ho bisogno di tante cose ma penso ai miei figli e ai miei nipoti. Credo che far parte di Podemos sia la unica soluzione per cambiare la situazione terribile in cui ci hanno portato i politici in questi ultimi anni. Fortunatamente, siamo ancora in tempo per cambiare le cose e costruire una società migliore. Voglio un cambiamento radicale, non si può continuare a vivere in una società così corrotta. Sono profondamente delusa dagli altri partiti, inclusa Izquierda Unida, complice del sistema che ci ha portati fino a qui.
- Prima di tutte le altre cose urgenti da fare, che si fermino gli sfratti una volta per tutte. Che si abbassi assolutamente il livello di disoccupazione, che i giovani smettano di emigrare e che non succeda più che delle persone come me, con un lavoro dignitoso, si ritrovino a 61 anni con un sussidio di 400 euro al mese.
- No, non mi sembra affatto. Ora abbiamo bisogno di ottenere ruoli di potere per dimostrare che si possono cambiare le cose, dobbiamo essere più “politici” e coinvolgere uno spettro più ampio del popolo spagnolo, non solo i militanti “radicali”. Il programma e la politica del partito sono ancora quelli approvati l’ottobre scorso alla fine dell’assemblea pubblica. Esistiamo da solo un anno, siamo sopravvissuti alla grande con tutto il sistema contro!
- Io mi chiedo: perchè no? Quel che non è più fattibile è spendere dieci milioni di euro in pubblicità come ha fatto il Partito Popolare nella Comunità di Madrid, o che una squadra di calcio debba pagare l’affitto a una signora anziana per evitarle lo sfratto. A 61 anni non credo più nei grandi cambiamenti, per ben che vada probabilmente non vi assisterò.
- Non mi sorprende che ci siano discussioni interne e differenze di vedute. Io per esempio ho smesso di partecipare alle riunioni del mio circolo locale perchè non mi piaceva come lavoravano. Anche Monedero, sebbene non sia più dirigente del partito, continua ad essere uno di noi.
- Ho smesso di fidarmi della stampa e dei media spagnoli. Ciudadanos è una plateale invenzione dell’IBEX 35 per proteggere lo status quo e ripulire il Partito Popolare. I media sono manipolati e Podemos è fortemente svantaggiato da questo.
CARLOS
- Ho sempre militato in partiti e movimenti di sinistra, anche nel PSOE. Quando mi sono accorto che le politiche del fondatore del PSOE Pablo Iglesias erano praticamente identiche a quelle che si applicano ora in Podemos, sono entrato senza esitazione.
- Mi accontenterei di vederli lavorare fin dal primo giorno sulla redistribuzione della ricchezza nel paese.
- Questo lo dicono i giornali e quelli di Ciudadanos, che mi ricordano tanto l’UCD (Uniòn de Centro Democràtico), partito fondato ad hoc per “ripulire” i volti dei fascisti subito dopo la morte di Franco. Ma noi non arretriamo di un solo passo.
- Cambiare la mentalità della gente è l’utopia più grande che si possa avere. Per ottenere risultati devi sognare e andare in questa direzione.
- Podemos vuole rimanere fuori dalle etichette convenzionali. Difatti siamo un partito trasversale, c’è anche gente benestante e gente di destra che appoggia Podemos. Quello che unisce persone così diverse è la lotta all’ingiustizia. Questo non significa che vada tutto bene: nei circoli a volte si discute animatamente, ci sono casi in cui la polizia è dovuta intervenire per placare gli animi.
- Le elezioni non sono il fine. Lo scopo di Podemos è primariamente cambiare la mentalità della società per poi poter fare la rivoluzione, come diceva Gramsci. Podemos è un progetto, non è un partito. Alla fine non credo che Ciudadanos ci stia rubando voti.
Eduardo, 38 anni, studente dottorando di scienze politiche
- Podemos ha aperto uno spazio politico che non s’era mai visto prima in Spagna. Vuole dare risposte concrete a numerose rivendicazioni sul piano dell’educazione, della sanità e delle politiche abitative. Il partito vuole operare quel cambio nelle istituzioni che tanta gente desidera vedere, che non è un rinnovamento ma una trasformazione. La struttura organizzativa di Podemos, anche questa completamente inedita, ha attirato molto la mia curiosità.
- Che si metta fine al sistema clientelare che da decenni caratterizza la politica spagnola.
- Quello che ha fatto Podemos è stato avvicinare le grandi proposte fatte per le elezioni europee dell’anno passato ai “semplici” cittadini. Le grandi idee restano le stesse. Forse ci sarà o c’è stato qualche cambio, qualche rimodellamento, ma la sostanza rimane quella.
- È normale che si ridimensionino gli obiettivi in corso d’opera, non siamo professionisti della politica. L’importante è mantenere la stessa direzione e gli stessi obiettivi.
- È ancora presto per capire cos’è davvero successo e cosa comporterà l’abbandono della direzione di Monedero. Non credo ci siano crepe interne al partito, anche se siamo uniti attorno a degli obiettivi e non a una ideologia, il che rende il tutto molto più difficile. Forse queste sono solo insinuazioni dei media nemici.
- I risultati in Andalusìa non danno un’idea delle reali potenzialità di Podemos, l’Andalusìa è la roccaforte storica del PSOE, era tecnicamente impossibile vincere. Mi aspetto risultati sorprendenti alle prossime elezioni locali, anche se i media nazionali vincolati all’èlite politica la pensano diversamente…
Covadonga, 36 anni, disoccupata
- Mi sembra un progetto emozionante, sono d’accordo con i valori del partito e reputo fondamentale un cambiamento forte in questo paese perchè non ne posso più.
- Escludere dalla gestione della cosa pubblica i partiti tradizionali.
- Vedi, a me fa ridere che si definiscano come “rivoluzionarie” delle misure che addirittura si riferiscono alla nostra Costituzione, come quella sugli sfratti. Il problema forse è che non siamo abituati a vederle messe in pratica.
- Non mi sembrano utopie, credo siano idee socialdemocratiche di base. Rimango sorpresa quando certe proposte vengono bollate come “non attuabili”, come succede con il reddito di base.
- Una delle ricchezze di Podemos sono le sue diverse “anime”. La decisione di Monedero è stata coraggiosa. Vuole partecipare dalla base, non è un uomo di partito come lui stesso ha ammesso. Questo però non è assolutamente un problema per Podemos.
- Sono ottimista, un cambio ci sarà sicuramente. Non so se Podemos potrà davvero godere della maggioranza a cui punta.
Luis, 49 anni, disegnatore grafico, con i suoi due figli
- Podemos sostiene un riequilibrio della ricchezza e sta lavorando a proposte interessanti in materia di giustizia sociale, di cui il paese ha un gran bisogno. Ci sono dentro principalmente per questo, con i miei figli.
- La revisione del debito pubblico, senza dubbio.
- È vero che il messaggio che si sta percependo e che i candidati stanno lanciando alla cittadinanza è un pò più moderato e realista. Spero che quando sarà il momento di governare restino ferme le grandi idee, le grandi “utopie”, sempre che siano realizzabili ovviamente…
- Se c’è volontà politica e gente con questo coraggio, si possono realizzare. Per esempio, quando parlo di “revisione del debito pubblico” non mi riferisco al non pagare, ma esigo che si analizzi da dove nasce e in che modo stiamo pagando soldi che qualcun altro si è preso.
- Podemos è una formazione politica molto aperta e trasparente e quindi quando succedono cose come quella di Monedero se ne fa un dramma, anche se è il fatto più prevedibile del mondo. Monedero è l’anima progressista, aggressiva, base del partito. Podemos si sta trasformando in un apparato politico organizzato per governare, probabilmente Monedero non voleva far parte di questa trasformazione necessaria.
- È un progetto a medio termine, però chissà….Con il fallimento degli altri partiti si sta aprendo uno spazio che possiamo riempire, a livello locale come a livello nazionale.
fine prima parte.
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