di Giulia Bondi
Fu la più selvaggia parata della storia moderna: solamente di divise ce n’era per cento carnevali. […] Sfilarono i badogliani con sulle spalle il fazzoletto azzurro e i garibaldini col fazzoletto rosso e tutti, o quasi, portavano ricamato sul fazzoletto il nome di battaglia. La gente li leggeva come si leggono i numeri sulla schiena dei corridori ciclisti; lesse nomi romantici e formidabili, che andavano da Rolando a Dinamite.
(Beppe Fenoglio, I ventitre giorni della città di Alba, Einaudi, Torino 2000, pp. 159-162.)
Tre scrittori resistenti come Beppe Fenoglio, Nuto Revelli, Italo Calvino. Quattro biciclette e il 70esimo anniversario della Liberazione. Molte colline da superare con i rapporti leggeri, negli stessi giorni in cui si celebra la Festa della Repubblica e il Giro d’Italia si avvicina alla sfilata finale sui viali di Milano. Sabato 30 maggio comincia da Asti, in Piemonte, una nuova avventura del Cicloturista Partigiano.
Questa volta ci allontaneremo dalla storia familiare: il partigiano Ermanno, nome di battaglia Claudio, continuerà ad accompagnarci con i suoi sogni di un’Italia più giusta e libera. Ma stavolta, anziché percorrere le strade solcate da lui, come abbiamo fatto sulle Dolomiti e sull’Appennino tosco-emiliano, rievocheremo le storie dei grandi scrittori della Resistenza tra Piemonte e Liguria.
Il viaggio passa da Vinchio, dove l’Istituto storico di Asti cura la Casa della Memoria. Ad Alba parteciperemo alle iniziative per il 70esimo della Liberazione promosse dal Centro Studi Beppe Fenoglio. Passeremo per Treiso e per Mango, alla ricerca delle tracce di Milton e delle atmosfere di “Una questione privata”.
Attraverso le Langhe rincorreremo le memorie della brigata internazionale Islafran, a Bastia Mondovì, Chiusa di Pesio e Boves visiteremo luoghi di memoria della Resistenza e delle stragi naziste e fasciste. Cuneo ci mostrerà le sue storie partigiane, da Dante Livio Bianco a Duccio Galimberti, passando per la lapide “Ora e sempre Resistenza” che Piero Calamandrei volle collocare nell’atrio del Municipio.
Da lì saliremo a Paraloup, per una giornata dedicata a Nuto Revelli e ai partigiani della banda Italia Libera. Entreremo in Francia, poi in Liguria, fino ad arrivare a Sanremo, per le strade del quartiere Pigna dove muove i primi passi Pin, protagonista del “Sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino. Concluderemo il nostro itinerario sulle montagne dove si sacrificò il medico e partigiano Felice Cascione e dove nacque, e fu cantata per la prima volta, la canzone “Fischia il vento”.
Il viaggio si può seguire sulla pagina Facebook e sul blog www.cicloturistapartigiano.it
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