Il racconto di una notte di attesa e di una mattina di gioia
di Dimitris Serafis
Tanti dicono che ieri in Grecia hanno vinto la speranza e la dignità. La dignità di un popolo che è stato la cavia delle misure di austerità. La speranza dei popoli europei che hanno espresso una grande ondata di solidarietà al popolo greco. Come dicono tanti ad Atene, da ieri sera, un grande “OXI” si aggira per l’Europa dell’austerità e si festeggia la democrazia nel luogo in cui è nata. Dopo il crescendo delle minacce da parte di quasi tutta la leadership europea, l’orgia della propaganda dei media greci mainstream, le denunce secondo cui alcune società minacciavano i loro dipendenti a votare “Sì”.
Dalle 20:20 ora greca è iniziato il presidio in piazza Syntagma, e dopo le 21 sì è tenuta una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni nella capitale greca. Ieri sera, tanti dicevano che “la paura adesso è dalla parte delle forze dell’austerità”. Mentre secondo le società di exit-poll, ci sarebbe un derby fra “Sì e No”, alle otto ora greca, il rapresentante della società Sigular Logic è stato obbligato ad annunciare che il risultato sarebbe stato irriversibile e la percentuale di “No” avrebbe potuto essere più del 61%. Come invece è stata alla fine.
Come ha detto il premier greco, “questa sera, il popolo greco ha detto che vuole l’Europa della uguaglianza e della solidarietà. Oggi festeggiamo la vittoria della democrazia”. “I popoli sono più forti dai piani che provano a esaurirsi” ha notificato la Presidente del parlamento greco. Il capo dell’opposizione greca e presidente della Nuova Democrazia, Samaras, si è dimesso. Martedì prossimo ci sarà una nuova riunione del Consiglio europeo. Il panorama politico greco ed europeo in confusione totale. Il “OXI” dei greci non era sicuramente una decisione semplice. I presidi, le manifestazioni della settimana scorsa lo provano.
Durante il presidio di più di 300mila persone in piazza Syntagma e in quasi tutti i luoghi dove è stato fatto un presidio di “No”, la settimana scorsa, tra gli slogan più famosi, c’era quello contro i media e i giornalisti mainstream che, per tanti giorni, hanno provato a manipolare la opinione pubblica.
L’Unione dei giornalisti di Atene ha denunciato ufficialmente gli sforzi da parte di alcuni suoi colleghi di manipolare e terrorizzare l’opinione pubblica spingendola verso il “Sì”. SYRIZA ha denunciato il fatto che il TG ΣΚΑΪ ha violato la legislazione, chiamando rappresentanti di “Sì” ai suoi programmi TV, il giorno prima del referendum. Un grande presidio degli sindacati degli studenti e dei lavoratori si è tenuto sotto gli uffici del TG MEGA, che per tanti giorni stava pubblicando foto delle banche di SudAfrica, o del grande terremoto in Turchia, nel 1999, facendo finta che queste fossero foto delle banche o del centro di Atene.
Per ora, due cose possono essere confermate: la prima, il “bullying” della leadership europea, la corruzione mediatica, le forze politiche e sociali dei Memoranda all’interno del paese e all’estero che sono stati uniti a favore di un “Sì”, sono stati totalmente sconfitti. La seconda, il popolo greco ha dato un esempio di modalità di lotta, e i popoli europei hanno risposto con la loro solidarietà. E questo, potrebbe essere un serio pericolo per tutti coloro che hanno “investito” nella crisi e nell’austerità. Due mondi diversi sempre più lontani.