Riceviamo e pubblichiamo con piacere questa lettera aperta. Stefano Boeri ha ricevuto il testo e si è impegnato a rispondere alla missiva. Buona lettura
Caro Stefano,
un anno fa, in previsione di EXPO, insieme ad Adriano Celentano, lanciasti la proposta della creazione di un “borgo degli “aggiustatutto” un luogo dove riparare qualsiasi oggetto, partendo da un progetto pilota in una ala di Palazzo Dugnani.
E’ passato un anno e quest’idea semplice e rivoluzionaria non è stata presa in considerazione ma non per questo è diminuita la necessità di ripensare al nostro rapporto con le “cose”.
Per questo abbiamo pensato di scriverti questa lettera, perchè non è giusto che Milano non sia, al pari delle altre città come Londra con i Restart Party, Amsterdam con i Repair Cafè, New York con i Fixers Collective, parte del movimento per la riscoperta della riparazione.
Ma lascia che mi presenti; mi chiamo Savino Curci e sono uno dei fondatori della associazione PCOfficina di Milano http://www.pcofficina.org/
PCOfficina è nata 4 anni fa su ispirazione delle ciclofficine e si propone di fare con i computer quello che loro fanno con le biciclette, cosa semplice a dirsi ma “densa” di significati che vanno molto al di la della nostra immaginazione.
In questo video ci si può fare un idea della nostra attività
condivisione del sapere, a partire dal sapere riparare ma soprattutto nel sapere recuperare ciò che per altri è obsoleto o semplicemente non abbastanza performante.
In atre parole facciamo “trashware” giocando con le nostre passioni, Linux e il software libero ma anche l’hardware, soprattutto se si tratta di hardware abbandonato perchè incompatibile con i vari Windows 7, 8, 10.
La riparazione è la chiave di tutto anzi, l’auto riparazione, che ci mette in relazione con le cose in modo che diventino più nostre.
Ci piace pensare di essere come bambini che aprono i giocattoli per capire come funzionano e che all’occorrenza sanno ripararli e trasformarli.
Siamo fortunati noi di PCOfficina perchè l’informatica non è fatta solo di hardware da recuperare ma anche di software che si rinnova in continuo e che, con il free software e GNU Linux, può trasformare un vecchio PC in uno strumento di emancipazione culturale e sociale, per bambini , adulti e anziani, con soluzioni tagliate sulle esigenze e capacità di ciascuno.
Si può trasformare un vecchio PC in un quadro da appendere a scuola per far vedere come è fatto un computer (funzionante) e distruggere il mito della obsolescenza programmata. Non c’è proprio niente di obsoleto in un PC di 5 o anche 10 anni fa !!!!!
E come dice terminator alias Arnold Schwarzenegger, nell’ultimo film della serie “sono vecchio, non obsoleto !!!”.
Nella vostra proposta il perno di tutto erano gli artigiani riparatori ma c’è veramente un mondo che ruota attorno alla riparazione, un mondo fatto da appassionati autodidatti, hacker attivisti, bricoleur, volontari, curiosi e “manine d’oro” che non aspettano altro di condividere la propria passione.
Un esempio di questa nuova consapevolezza della la riparazione sono i Restart Party .
Nati a Londra da un ragazzo italiano e da una ragazza americana, i Restart Party sono degli eventi collettivi di riparazione, nei quali le persone arrivano portando un oggetto elettrico, un frullatore, una abat jour oppure un PC da riparare.
In un Restart Party i protagonisti sono i riparatori volontari, normalmente dei non professionisti, che provano a riparare quasiasi oggetto, naturalmente con la collaborazione e la partecipazione del proprietario. Non sempre la riparazione ha successo ma nessuno rimane deluso perchè sa che è stato raggiunto il limite di ciò che si può riparare da soli. Il bello è che un Restart è soprattutto una festa per socializzare e condividere la passione della riparazione, per tornare a casa con la convinzione che “lo posso fare anch’io”.
Appena siamo venuti a conoscenza dei Restart Party abbiamo organizzato più eventi, estendendo il campo degli oggetti da riparare dai pantaloni scuciti, alle biciclette e naturalmente computer e apparecchi elettrici. L’ultimo Restart Party organizzato con questa formula si è svolto nel presbiterio della Chiesa Valdese di Milano in collaborazione con il gruppo Gallo Verde della Chiesa.
Un altro esempio, particolarmente simpatico, di questa “rinascita” della riparazione è il film “The Repairman” di Paolo Mitton. Il film ha come sottotitolo “perchè cambiare vita se puoi aggiustare quella che hai ?” e già da l’idea di come la riparazione sia un concetto che scavalca in un attimo tutte le contraddizioni della nostra società legate al consumo compulsivo di “oggetti feticcio”.
Condividere il sapere riparare le cose ci porta a cambiare il nostro rapporto con gli oggetti e riallaccia relazioni tra le persone che, forse, proprio a causa di computer, tablet e smartphone avevamo dimenticato.
L’auto riparazione è oramai diventata un movimento internazionale con un proprio bagaglio “ideologico” per questo è ora che Milano si attrezzi al compito di capitale del cambiamento possibile.
Che fare allora ?
Partiamo dalla nostra esperienza:
PCOfficina è senza una propria sede da più di un anno, le attività si svolgono una volta la settimana grazie all’ospitalità del Laboratorio Mazzini al Corvetto. Abbiamo partecipato ad un bando del comune per l’assegnazione di uno spazio ma purtroppo abbiamo perso il bando per un solo voto. La permanenza al Corvetto tuttavia ci ha insegnato che esiste un potenziale enorme per la “riparazione” anche in un quartiere “difficile” con una “clientela” che non è quella tradizionale degli appassionati di computer.
E allora sarebbe veramente bello se, grazie al vostro nome e alla vostra notorietà, si riuscisse insieme a:
- rilanciare il progetto del “borgo dell’aggiustatutto” includendo non solo i riparatori professionisti ma anche gli appassionati della riparazione e spazi per le associazioni come PCOfficina;
- promuovere Restart Party periodici per insegnare alle persone come riparare i propri oggetti;
- promuovere il trashware e il software libero come potente mezzo di inclusione sociale e culturale.
Caro Stefano e caro Adriano vi auguriamo e ci auguriamo di poter continuare a sviluppare questi progetti, certi che la ripresa di Milano non possa trascurare il grande tema della riparabilità.
Un ringraziamento anche agli amici di Qcode Magazine per aver ospitato questa lettera, con l’augurio di poter leggere in futuro sempre più notizie come l‘ultimo Restart Party di El Fabrika a Tunisi.
Don’t despair, just repair !!!