di Raffaele Masto, tratto da Buongiorno Africa
Luanda, la capitale dell’Angola, è in assoluto una delle città più care del mondo. Ora, con il calo del prezzo del greggio i prezzi, soprattutto dei prodotti alimentari, sono schizzati a luglio del 10 per cento rispetto al luglio 2014. I dati sono stati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica che spiega l’ennesimo rimbalzo del caro vita angolano con il calo del prezzo del petrolio, principale fonte di approvvigionamento del Paese. Una situazione che farà registrare al paese africano un balzo dell’inflazione rispetto al range del 7-9 per cento previsto in bilancio dal governo. Solo da giugno a luglio l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, quasi completamente importati dal paese, e stato dell’1,35 per cento con la categoria “Alcol e tabacco” che ha registrato un aumento dell’1,93 per cento.
Luanda, in una recente statistica di Mercer’s sui paesi più cari al mondo, è risultata al primo in assoluto.
A Luanda una birra costa circa venti dollari, una corsa in taxi altrettanti, una cena in un ristorante medio alto dai 150 ai 200 dollari, una bottiglia di acqua minerale quattro dollari. Ciò che non è noto sono i costi dei prodotti del circuito economico della sussistenza: un sacco di miglio o di riso, un pollo, i fagioli, le taniche per l’acqua. Anche questi prodotti sono aumentati enormemente, ma, fortunatamente, sensibilmente meno di quelli destinati ad uno standard di vita occidentale ma comunque ad un livello che mette in seria difficoltà la stragrande maggioranza degli abitanti di Luanda che, tra l’altro, vivono ancora in immense baraccopoli prive di qualunque servizio.
Taxi, ristoranti, hotel sono invece usati dai menager delle imprese straniere che investono in Angola e dai membri della classe ricca del paese. Membri che appartengono o discendono quasi tutti dall’entourage politico al potere.
Si tratta di ricchissimi che passano il week end in Europa, che sperperano in feste milionarie e in spese di lusso. È questa classe sociale che fa crescere i prezzi, una classe che ha un potere d’acquisto spropositato e che, di conseguenza, mette sul mercato una domanda crescente di prodotti di lusso che trascina in alto anche i prezzi dei prodotti con i quali vive la gente comune.
L’Angola è uno dei paesi considerati una sorta di eldorado per gli investitori internazionali. Un paese simbolo della crescita africana che, secondo alcuni economisti, avrebbe dovuto trascinare l’intero continente.
Di fatto l’Angola è una bolla.
Un mostro governato da una classe di cleptocrati onnivori che crescono sempre di più e sono il prodotto di una gang di politici che hanno preso il potere nel momento dell’indipendenza e non lo hanno più mollato. Eppure qualcuno, neanche tanti anni fa, parlava di miracolo e di speranza africana. Accade anche oggi, per esempio all’expo di Milano: «Energia per la vita. Nutrire il mondo». Più precisamente si dovrebbe dire «Energia e potere per ingrassare una classe politica».