The Phone Book solo exhibition

Robert Herman in mostra a Lecce

di Teodora Malavenda

Si intitola “The Phone Book solo exhibition” la mostra di Robert Herman che inaugura martedì 8 dicembre a Lecce nei nuovi spazi di Lo.ft – Locali Fotografici. Curata da Roberta Fuorvia, l’esposizione presenta – per la prima volta in Italia – una selezione di 30 immagini a colori realizzate con l’iPhone e tratte dall’omonimo libro pubblicato lo scorso ottobre da Schiffer Publishing.

Woman in a hand-made dress, New York, NY

La carriera di Robert Herman inizia alla fine degli anni ’70 e si focalizza sulla città di New York di cui sviscererà nel tempo gli aspetti più nascosti e intimi. Nel 2005 viene pubblicata la sua prima monografia intitolata “The New Yorkers” che raccoglie le foto su pellicola a colori Kodachrome scattate nella metropoli dal 1978 al 2005: una testimonianza visiva di come il tempo abbia influenzato lo spazio mutando le sue coordinate e generando una visione speculare e spettacolare al tempo stesso.

Art installation/Flatiron Buliding/Met Life reflected

La sua seconda pubblicazione, dalla quale è tratta la mostra, raccoglie invece oltre 120 fotografie scattate da Herman tra il 2000 e il 2015 in giro per il mondo. Ogni scatto vive autonomamente. Su ogni foto infatti sono indicati luogo, data, ora, latitudine e longitudine.

Considerato uno dei primi libri fotografici interamente realizzati con Hipstamatic, “The Phone Book” accompagna l’osservatore in un viaggio emozionale da Napoli a Bilbao, da Johannesburg a New York consentendogli di cogliere la vivacità e la brillantezza dei luoghi fotografati e trasmettendogli la vibrazione delle persone che animano quei “momenti”.

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Tra le fotografie esposte ci sono alcuni scatti inediti considerati dall’autore non adatti, per ragioni editoriali, alla pubblicazione ma meritevoli di un posto all’interno della mostra. Questa scelta, come spiega la curatrice Roberta Fuorvia, è stata dettata da due motivi: in primis dalla volontà di consentire al pubblico di visionare immagini che altrimenti non avrebbe mai potuto vedere; in secondo luogo da ragioni tecniche legate al processo di editing che si differenzia e si motiva in base alle finalità per cui viene fatto.

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Pensato ad hoc, con l’obiettivo di sorprendere i visitatori, anche l’allestimento: nel percorso espositivo infatti si alterneranno fotografie a parete con postazioni telefoniche vintage ed elenchi telefonici trattati come cornici. Per l’occasione inoltre, lo studio creativo MACETE realizzerà una serie di poster raffiguranti tre diversi  soggetti tratti da “The Phone Book”, come rimando alle grandi esposizioni allestite a Soho negli anni ’80.