Visioni della città nascosta, in un tentativo di confronto tra teatro e giornalismo
di Angelo Miotto e Christian Elia
Il senso che abbiamo dato a Q Code Mag, ormai, lo conoscete. Crediamo che il mondo del giornalismo abbia bisogno di ritrovare il suo senso. Far quadrare i bilanci è diventato più importante dell’informare i cittadini. Conquistare un click, conta di più dell’interesse civile di un fatto. Pubblicare prima degli altri, è più importante di verificare la notizia.
Noi andiamo in direzione opposta, lavorando gratuitamente, sostenuti da una comunità di lettori e di autori sempre più grande. E sperimentando. Mettendoci in discussione. Perché le sfide sono nel nostro spirito fondativo, il confronto nella nostra visione.
Questo ci porta a fare incontri, stimolanti. Quello con Gigi Gherzi e con tutta la banda del Teatro degli Incontri è uno di questi. L’anno scorso, come quest’anno. Vi aspettiamo il 19 dicembre prossimo, dalle 18, alla Fabbrica del Vapore. Tutti assieme. E pubblicheremo le lettere che i cittadini scrivono ai giornalisti, o ai loro stereotipi, rispondendosi a vicenda e interagendo con una rappresentanza della redazione di Q Code sul palco.
Per sperimentare un linguaggio nuovo, per cercare assieme una via d’uscita dal labirinto dove ci siamo perduti.
Quarta Lettera, di Moreno Agnella.
Caro giornalista impegnato,cosa vuole che le dica?
Tutte le volte che provo ad affacciarmi ad una qualsiasi delle sue approfondite analisi sull’oggi,sulla situazione geopolitica,sullo stato straziante dell’economia nostrana,sull’angosciante stallo dei diritti,mi viene un discreto,
appena sussurrato:MA VAFFA…
Dunque,prima di tutto,la rivoluzione tecnologica io non l’ho mai superata…solo il pensiero di lanciarmi,e dico lanciarmi,nell’affollata ragnatela informatica mi fa venire il mal di testa.
Inoltre,diciamolo chiaro,che cosa posso mai fare io per fermare il massacro del popolo palestinese?
A cosa può servirmi,al di là di una sana quanto inutile curiosità,addentrarmi nella lettura di reportage sulla guerra nel Dombass o sul Messico o sui maoisti nepalesi? Non saprei rispondere.
E poi,leggere dotte spiegazioni di esperti del diritto sullo stato dei diritti…ma io dico,si sa che fatta la legge,trovato l’inganno.Un carcere, anche se camuffato, anche se abbellito,anche senza sbarre e secondini, rimane un carcere. A parte il fatto che io al massimo mi sento una personcina,e non un SOGGETTO DI DIRITTO.
Ma cosa sto dicendo?Bando alle ciance!
Quel che mi preme davvero dirle,caro il mio giornalista impegnato,è che in fondo, alle sue riviste impegnate
PREFERISCO IL TG4!
Si!
Primo:sul computer posso scegliere da solo le notizie?Niente di più falso!
Almeno il TG4 me le sbatte in faccia,e non solo le tette!
Ma vuoi mettere?
Loro si che mi mandano sulla luna!
Vedere la Brambilla salvare dei tenerissimi cagnolini con colonna sonora di Eric Satie? Non ha prezzo!
Sentire urlare la moglie di Totò Schillaci “VERGOGNATEVI”a cinquemila decibel contro un ufficiale giudiziario?
Un’epifania!
Signora Schillaci,sono con lei a prescindere!
E per ultimo,last but not least,vedere un servizio di cinque minuti cinque con annessa intervista a Jerry Calà che canta:”OCIO SON JERRY CALA’OCIO CON SMAILA COME SOCIO OCIO”, è il trionfo del dionisiaco!
Insomma, su questi,per lo meno,NON MI FACCIO ILLUSIONI!