Di Woody Allen, con Joaquin Phoenix, Emma Stone, Parker Posey, Jamie Blackey. Nelle sale
di Irene Merli
Woody è tornato, dopo alcuni film dove pareva essersi un po’ perso. Ed è tornato con una storia ben scritta e e ben congegnata: non uno dei suoi capolavori, ma certamente un ottimo, maturo film, molto migliore di tanti prodotti che ci vengono proposti ogni mese nelle sale. Per intendersi, come temi di fondo siamo dalle parti di “Match Point”. Ma non aspettatevi tante risate, stile “Basta che funzioni” o “Misteriosi omicidi a Manhattan”. Qui il divertimento è più sottile e più raro: compare qua e là, al momento giusto, per stemperare il “nero” della storia. E perché non esisterà mai in natura, ne siamo certi, un film di Allen senza una battuta da portarsi a casa.
Veniamo al plot. Jill è una bella e promettente studentessa di buona famiglia, fidanzata a un coaetaneo innamoratissimo. Abe invece è un professore di filosofia allo sbando, in preda alla depressione e all’autodistruttività, un intellettuale che non trova pace né gioia in nulla: riesce a infervorarsi solo a a lezione, per il resto è in preda a un blocco esistenziale, creativo, sessuale.Ma quando piomba nel campus del New England riesce a portare scompiglio nella vita di Jill e in quella di una sua collega, frustrata dall’infelicità coniugale e in cerca di qualcuno con cui scappare. Complice una tesi da approfondire, Jill ed Abe cominciano a frequentarsi anche fuori dal campus. la ragazza vorrebbe di più, molto di più. Abe, pur apprezzandola, riesce a tenerla lontana sino a quando, in un caffè’, i due ascoltano la conversazione di un altro tavolo, e di colpo tutto cambierà. Nelle loro vite e nel film. Lui uscirà dalla depressione concependo un progetto discutibile e segreto, almeno all’inizio, lei otterrà il suo amore ma lo pagherà ben caro.
A dispetto del set idilliaco, così bello e ben fotografato da sembrare irreale, “Irrational man” è infatti un’opera al nero, centrata sul tema del delitto senza castigo, che da tempo ossessiona Mr. Allen. Non è per nulla una storia d’amore, da metà circa vira sulla suspence che condurrà a un finale sorprendente nei fatti e nei toni, quasi un duro apologo sui rischi delle seduzione morale.
Joaquin Phoenix è imbolsito al punto giusto per il suo personaggio perduto e trascurato, Emma Stone viene ritratta con la sua bellezza al naturale quasi a contraltare del suo oscuro coprotagonista, mentre Parkey Posey è effervescente. Il tutto confezionato con una bellissima fotografia, il sottofondo del jazz amato dall’autore e ottimi dialoghi, che condiscono il dramma con sottile ironia. Insomma, “Irrational man” è un film affilato e intelligente che non ci emoziona come “Hannah e le sue sorelle”, “Crimini e misfatti” o “Jasmine”, ma che merita di essere visto, e approfondito, anche dagli spettatori meno alleniani.