La colonna destra dei siti mainstream italiani è il trionfo dei click e la morte del contenuto in rete.
Dai castori che ballano alle anatomie dei corpi esibiti in finti servizi rubati
Q Code Mag affronta la sonnolenza postprandiale che caratterizza alcune date clou di queste feste, o il senso dilatato delle giornate natalizie e di inizio anno, con una carrellata di consigli fra lettura, video, cinema, facezie o spunti per svuotare la scatola cranica. O riempirla di contenuti di quel bellissimo concetto dei nostri avi, che veneravano l’otium come occasione di crescita personale.
di Christian Elia
Per queste feste, il mio consiglio è di regalarsi un viaggio nella memoria. Quando i migranti eravamo noi. Sia chiaro: lo siamo ancora. Ma penso al tempo quando anche solo essere italiano era sinonimo di razzismo, povertà, dolore.
Per cominciare un film. Ogni volta che guardate un migrante abbarbicato agli scogli di Ventimiglia, riguardate questo film: Il cammino della speranza, di Pietro Germi, con Raf Vallone. L’Italia del 1950 è ancora piena di macerie, il boom economico solo una promessa e il meridione d’Italia è affamato.
Un gruppo di persone, a Favara, in Sicilia, a causa della chiusura di una solfatara perde il lavoro. Si affidano allora a un mediatore, che promette di portarli clandestini in Francia. I volti, la fame, l’ingenuità, la paura della grande città e del viaggio, la rabbia dei locali contro chi accetta di lavorare per una paga da fame, la frontiera e i suoi pericoli. Tutto come oggi, solo che a fuggire dalla miseria eravamo noi.
A seguire una graphic novel, Marcinelle 1956, Diábolo Edizioni, realizzata da Sergio Salma. Ricostruendo la vicenda umana e gli ultimi sette mesi di vita di Pietro Bellofiore, un giovane minatore italiano emigrato in Belgio e che lavorava nella miniera di Marcinelle, si rende omaggio alle 262 vittime, di cui 136 italiane, uccise da “un carrello mal sistemato ed un malinteso nelle comunicazioni tra il fondo e la superficie”.
Il 30 agosto 1965, una parte del ghiacciaio dell’Allalin si staccò provocando una valanga che travolse le baracche degli operai mentre costruivano la diga sul lago Mattmark. Morirono 59 italiani. Il libro di Toni Ricciardi, storico delle migrazioni, Donzelli editore.
Infine, Un documentario, La migrazione degli Italiani in America.