This Is A Coup

Le grandi speranze di cambiamento seguite alla vittoria elettorale di Syriza e al referendum del 5 luglio sono state presto disattese dai creditori internazionali. Il documentario #ThisIsACoup ripercorre il tormentato 2015 della Grecia.

di Clara Capelli

La Grecia è indiscutibilmente uno dei protagonisti di questo 2015. Il successo elettorale di Syriza il 25 gennaio ha riacceso le speranze che la sinistra in Europa possa esprimere un’alternativa di governo rispetto alle derive populiste e a formazioni politiche in cui distinguere tra destra e sinistra è una mera questione di etichette quando si tratta di ricette economico-sociali.

Il referendum del 5 luglio ha rappresentato un altro momento storico, con oltre il 60 per cento degli elettori greci a esprimersi contro le draconiane misurare richieste dai creditori internazionali.

L’entusiasmo dura però molto poco, perché solo una settimana dopo il governo Tsipras capitola e accetta un nuovo pacchetto di aiuti con condizioni di garanzia estremamente severe. Nel giro di qualche giorno Oxi viene sostituito dall’hashtag #ThisIsACoup.

Orientarsi tra questi mesi di lotte a colpi di negoziati e di acrobazie politiche non è semplice, ma il documentario #ThisIsACoup del giornalista inglese Paul Mason e della regista greca Theopi Skarlatos riesce a fare un buon lavoro di sintesi e chiarezza.

Mason, responsabile economico per Channel 4 News, ha seguito sia la campagna elettorale di Syriza, sia questi frenetici mesi di trattative (i suoi servizi sono pressoché tutti visualizzabili su YouTube). Di posizioni sicuramente non allineate con il mainstream economico, è molto vicino ad alcuni esponenti di Syriza e all’ex Ministro delle Finanze Yanis Varoufakis.

#ThisIsACoup, disponibile su YouTube, ripercorre il tormentato 2015 della Grecia in quattro capitoli della durata di circa 15 minuti ciascuno.

Angela, Suck Our Balls racconta la vittoria di Syriza alle elezioni di gennaio e le tante aspettative che in questa proposta politica venivano riposte per un reale cambiamento e la fine della sudditanza greca verso l’Eurogruppo e in particolare la Germania.

To Pay or not to Pay? riguarda il duro risveglio del Paese; Tsipras e Varoufakis si rendono conto di avere sovrastimato la loro capacità negoziale e si trovano di fronte a un delicato dilemma: accettare le condizioni dei creditori oppure fare un salto nel buio per onorare il loro mandato elettorale.

Oxi, the Greek Word for No si concentra sui delicati giorni del referendum indetto da Tsipras sulle condizioni richieste dai creditori per lo sblocco degli aiuti.

Surrender or Die mostra la grande delusione per il passo indietro di Tsipras, che prima propone un compromesso sostanzialmente simile al programma rifiutato alle urne e poi, nella notte del 12 luglio, si arrende al Memorandum messo sul tavolo dai creditori.

I greci hanno votato contro l’austerità, ma a livello europeo nulla è cambiato e le alternative rimangono le stesse: o la Grecia si arrende al Memorandum oppure esce dall’eurozona e ne affronta le conseguenze. Comunque vada, l’esito è lo stesso.

Per evidenti limiti di tempo, #ThisIsACoup non riesce ad andare nei dettagli delle cause della crisi greca né delle numerose problematiche legate ai programmi di aiuto e alle condizioni richieste per il loro sblocco. Tuttavia, il documentario riesce a ricapitolare in modo pregevole i momenti più importanti di questa turbolenta saga, dando spazio sia alle frustrazioni dei greci – troppo spesso stereotipati come irresponsabili spendaccioni – sia alle problematiche nella distribuzione del potere all’interno dell’eurozona.

Che sia stato un colpo di stato o meno, il 12 luglio bene dimostra che il mandato popolare da solo non serve per cambiare le sorti di un Paese. Altre sono le leve su cui si deve mettere mano.

Clicca qui per visualizzare i quattro capitoli del documentario e altri contenuti.

(Questo articolo
rappresenta il punto di vista dell’autrice,
espresso a titolo personale)