Migranti, una piccola e meschina Europa

Una dopo l’altra tutte le frontiere europee in questi giorni si chiudono di fronte alla pressione dei migranti sulla rotta balcanica.

di Raffaele Masto
Buongiorno Africa

Ormai sono decine di migliaia accampati sui confini dei paesi balcanici. Credo non si possano più definire migranti ma che più propriamente bisognerebbe definirli profughi o, meglio ancora, rifugiati. Sono in molti casi abbandonati a se stessi, senza aiuti, in condizioni disastrose e inumane.

E’ inverno e la rotta Mediterranea per il momento è quasi ferma. Ma sta per arrivare il bel tempo e anche su quel mare i migranti troveranno valichi di frontiera sigillati.

Oltre quei muri chiusi c’è una Europa incapace di avere una posizione comune di accoglienza. Un Europa egoista, chiusa in se stessa di fronte ad un evento che può solo ritardare e non impedire. O, peggio ancora, un Europa chiusa in se stessa, fatta da nazioni che sperano che il loro vicino paghi il prezzo più alto, cioè sia costretto ad accogliere più rifugiati.

In Austria si fanno già esercitazioni di polizia per respingere l’ondata di migranti che, presumibilmente, arriverà. Insomma in Europa si vive male. Si vive nella paura, nella precarietà, chiusi in una posizione assurda e surreale e senza futuro.

Basterebbe essere realisti e conoscere la storia. La storia dell’Umanità è storia di migrazioni, nessuno le ha mai fermate. E chi ne ha fatta una possibilità di arricchimento è diventata una grande potenza.