La settimana, in musica

Dal 5 all’11 marzo.


a cura di Gabriella Ballarini

 

Gerusalemme tra cielo e terra di Christian Elia


Questa canzone di Bjork intrappola e libera le parole, inizia da una scoperta: “un giorno, ho trovato un libro sepolto sotto terra, per mia grande sorpresa, ha iniziato a scriversi da solo….”. E poi finisce con la constatazione che “amarmi è la cosa più semplice”.
E sul filo della scoperta e dell’amore per ogni angolo di Gerusalemme, continua la nostra narrazione collettiva su, Chistian Elia ci prende per mano e indaga l’appartenenza: “Gerusalemme appartiene solo a se stessa e a tutti coloro che la camminano, ma solo per il tempo che Gerusalemme vorrà. Poi è tempo di andar via, mentre Gerusalemme resterà là, attaccata e difesa dalle sue pietre.”
E subito ho ripensato a quella poesia della Szymborska che si intitola “conversazione con una pietra” e ad un certo punto dice: “Busso alla porta della pietra. – Sono io, fammi entrare. Non posso attendere duemila secoli per entrare sotto il tuo tetto”.
Buon ascolto e buona lettura!

Syria off frame di Chiara Comito

Proprio il giorno in cui Chiara Comito parlava della Siria e dell’”uscita dalla cornice”, ho avuto la gioia di assistere al concerto di Battiato, in un teatro degli Arcimboldi a Milano, senza nemmeno un posto libero.
Platea e galleria ad un certo punto si sono unite in questo canto straziante.
E allora: “sì, che cambierà, vedrai che cambierà”.

Josè Maria Sison fondatore del partito comunista delle Filippine e del suo braccio armato testo e foto di Paolo Rosi

Pietro Pietrangeli, 1968 (versione Live con Giovanna Marini)
Di sangue han sporcato il cortile e le porte
Chissà quanto tempo ci vorrà per pulire…
Nel raccontare perché scrisse questa canzone Pietrangeli afferma: “Io non so scrivere canzoni – dice Paolo Pietrangeli (in una foto di qualche decennio fa) all’agenzia Ansa – Un milione di anni fa, chiuso in casa per una punizione dei miei genitori che mi impediva di uscire la sera, invidioso dei miei compagni che occupavano l’università giorno e notte, pieno di sensi di colpa nei loro confronti, ho sentito per la prima volta “L’urgenza”. L’urgenza è la insopprimibile necessità di dire, di raccontare qualcosa a qualcuno o anche a te stesso”. (tratto da consumatrici.it)

La fine della rotta balcanica di Francesca Rolandi


E quando una frontiera si chiude, e poi due frontiere e poi molte altre ancora, forse è tempo di prendere in mano la memoria e ascoltare i CSI. “Nessuno fece nulla” E un pezzo inserito nel secondo disco dell’album d’addio dei CSI “Noi non ci saremo”. Il testo è tratto dal diario di guerra “Indicazioni Stradali Sparse per Terra” di Nedzad Maksumic poeta bosniaco. Il recitativo è solo una parte del testo di Maksumic.
“…Non ti legare alle cose, non ti legare alla terra,
non ti legare ai muri, non ti legare alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d’arte, alle biblioteche.
Trasforma in denaro tutto ciò che ancora ha un prezzo…
trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo,
e tuttavia non legarti in alcun modo al denaro…
non legarti al denaro
Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
Ti servirà: per cambiarlo con la tua libertà!”

 

Il 13 Ottobre 2009 non ricordo dove fossi di Angelo Miotto


La narrazione di Angelo Miotto ci racconta la storia di un ricordo, che rimbalza sulle parole di Gino Paoli.
Dedicata a tutte le porte
A tutto il tempo passato
A tutto le volte in cui abbiamo detto buongiorno.

Enrico Natoli disegna il silenzio

Patty Smith ricorda una ragazza, e tutto il silenzio attorno a lei.