Di Guillermo Levy
tratto da Pagina12, traduzione a cura di Silvina Grippaldi, che ringraziamo
Il 24 marzo di quest’anno si compiono i quarant’anni del golpe che diede inizio alla dittatura militare e alla repressione sistematica e inedita nella storia argentina. Quest’anniversario è particolare. È il primo dopo la fine di un governo che ha lasciato un segno, perché il rapporto di uno Stato democratico con il su passato dittatoriale dal 1983, è stato diverso: la fine delle leggi d’impunità, inizio dei processi ai militari, ricupero dei centri di tortura diventati spazi di memoria, visibilità degli attori civili e della cupola imprenditrice nella pianificazione degli obbiettivi della dittatura oltre ad un’importante e potente politica educativa per fare sì che la data 24 marzo fosse ricordata come una condanna alla dittatura.
Questo 40esimo anniversario sarà anche segnato dalla forte preoccupazione sulla continuità delle politiche sulla memoria, sugli argomenti che riguardano lo Stato, i piani statali incentrati sui processi e le inchieste dei delitti di corruzione, la continuità dei processi ai militari e le inchieste all’interno dello Stato dei complici che hanno difeso e beneficiato il genocidio.
Un lungo dibattito è stato segnato dall’interpretazione e dall’uso nel nostro presente dei fatti storici accaduti quarant’anni fa ed è stato uno dei binari sui quali si è mossa e continua a muoversi, la nostra attuale vita democratica. Film, serie tv, documentari, materiali educativi, infinità di libri, studi accademici, dibattiti politici, culturali hanno segnato in modi diversi tutti i cittadini argentini e questa tematica si ripresenta in un modo nell’altro quando si ritrova un nipote desaparecido oppure quando si legge nei media la notizia della sentenza di un processo ai repressori.
Nel 2015, la Facoltà di Scienze Sociali dell’UBA, il sottoscritto e Diego Gerzovich, abbiamo fatto un gruppo di lavoro di 30 ricercatori, laureati e studenti, i quali insieme all’area di Educazione e Memoria del Ministerio de Educación de la Nación hanno fatto una ricerca su scala nazionale riguardante la conoscenza dei temi del passato degli studenti dell’ultimo anno del Liceo. Questo studio è stato realizzato su 37 città argentine e il risultato è l’opinione e le conoscenze di 2500 studenti nati in Argentina nella seconda metà degli anni 90. Le domande sono state fatte all’interno delle scuole.
Gli argomenti che sono emersi da questa ricerca sono stati: dittatura, Malvinas, olocausto, altri genocidi e democrazia. Le conclusioni più importanti evidenziano il pensiero e cosa rappresentano questi quarant’anni ai ragazzi nati tra il 1997 e il 1998, di cui la maggior parte, ha un ricordo lontano delle immagini della crisi argentina del 2001 ed è andata a scuola e il liceo sotto lo stesso governo.
*Sociologo, docente e ricercatore dell’Università di Buenos Aires. Condirettore del gruppo di lavoro di quest’articolo.