La maggior parte di queste foto sono state scattate durante le processioni del Venerdì santo in Sicilia e in anni ormai lontani.
Testo e video di Tano Siracusa
Ci si ritrovava un po’ tutti allora, i fotografi siciliani che seguivamo le orme di Scianna, dalla domenica delle Palme alla domenica di Pasqua. Stavamo forse dando consistenza e durata a un equivoco, quello sul ‘primato’ fotografico delle Settimana Santa siciliana.
In tutto il Mezzogiorno d’Italia la religiosità popolare si esprime anche attraverso processsioni e riti non meno spiazzanti e teatrali di quelli siciliani, ma che non hanno avuto i loro Sellerio e Scianna. Ci si incontrava non solo a Enna o a Trapani, nelle grandi processioni con gli incappucciati delle Confraternite, ma anche a Prizzi, Collesano, Caltabellotta, Pietrapersia: i ‘palermitani’ anzitutto, Letizia Battaglia, Shobba e Paolo Titolo, Zecchin, Fabio Sgroi e fra loro spesso Joseph Koudelka. Peppino Leone che veniva da Ragusa. Io e Lillo Rizzo gli agrigentini. Un paio di volte Francesco Zizola, che veniva dal continente ed era all’inizio di un percorso professionale che lo avrebbe portato alla Magnum.
Non so se qualcuno di loro è in giro in questi giorni per la Sicilia con le macchine fotografiche a tracolla, mi sembra improbabile. Ma sarebbe bello.
Raramente, come in questi giorni lividi, l’atmosfera delle processioni riflette uno stato d’animo generale, interroga sulla radice delle relazioni umane, sul sacrificio degli innocenti, in Grecia, in Siria, in Belgio, sul senso della violenza.