Grazie a China Files e a Gabriele Battaglia, che consentono la pubblicazione di questo speciale, ben curato e ben fatto. Buona lettura.
#RivCult50 – Speciale Rivoluzione culturale 1966-2016
Dalla fine degli anni Cinquanta al 1976, tutti i passaggi e gli eventi storici che hanno portato alla Rivoluzione culturale in Cina, elencati in ordine cronologico e ordinati in un’infografica originale.
Definire cosa è stata la Rivoluzione culturale non è facile. Si discute sui contenuti, sulle responsabilità, sulle date e sulle colpe storiche di una generazione di cinesi investita da un furore ideologico senza precedenti. Ma «Il decennio perduto», come definito dai cinesi, si presta a letture da molteplici angolature, comprendendo l’entusiasmo popolare per le «critiche» e le esecuzioni sommarie all’analisi più politica dell’elaborazione teorica delle varie fazioni che si contendevano il primato dell’aderenza al pensiero di Mao Zedong.
Quando anche i miei genitori furono accusati di essere controrivoluzionari non mi dispiacque molto e me ne andai in Vietnam a combattere gli americani. Il chuanlian era finito e non ci facevano più viaggiare gratis, allora con i miei amici svaligiai l’armadio in cui mia madre teneva i soldi e andammo in Yunnan. Da lì, passammo clandestinamente in Vietnam. Eravamo stravolti e non mangiavamo da giorni, i vietnamiti ci trovarono allo stremo e ci dissero: «Grazie, ma non è il caso».
Il ricordo e la metabolizzazione collettiva della Rivoluzione culturale in Cina si scontra con la censura di stato, maniacale nella rimozione di testimonianze e documenti che possano incoraggiare una lettura critica del passato. Ma a volte si aprono spazi di dibattito, permessi e indirizzati dall’alto, che partendo dalla Rete squarciano la vulgata ufficiale del Partito. Svelando periodi spesso ignoti alla maggior parte della generazione post anni ’80.
Il 5 agosto del 1967, durante uno scontro violento, uno studente fu ucciso. Non c’è un motivo chiaro per cui ammazzai quel ragazzo. Lo spiegavamo con la lotta di classe. Lei Feng, il soldato modello, diceva: «Sii caldo verso i compagni, come la primavera; sii crudele verso i nemici, come l’inverno più duro».
Nel decennio della Rivoluzione culturale la produzione, la diffusione e il revival di canzoni patriottiche contribuì in modo significativo al successo della campagna ideologica basata sul culto della personalità di Mao Zedong. Le lodi al Grande Timoniere venivano mandate a memoria dalle masse, esaltando le qualità del leader e galvanizzando gli sforzi collettivi verso la liberazione proletaria. Ne abbiamo selezionate e tradotte tre, più un lungo contenuto extra per cultori del genere.
Tre storie parallele, tre narrazioni in prima persona sugli anni che hanno «arrecato gravi disastri e caos al Partito comunista e al popolo cinese», come furono definiti nella stessa versione ufficiale del 1981. La Rivoluzione culturale vista da chi aveva 10, 15 e 17 anni nel 1966, da chi vi partecipò e ne fu poi travolto. Il podcast di China Files.