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Le #faccedablogger di Elena Datrino tornano nel loro mondo: questo cliQtakeover ha contribuito a renderli meno virtuali. Se i loro ritratti vi sono piaciuti potete vedere le stampe originali nella mostra “Facce da blogger 2.0” che sarà aperta fino al 26 giugno presso AreaCreativa42 a Rivarolo Canavese (To). Grazie mille Elena!
di Leonardo Brogioni
Da oggi il controllo dell’account Instagram @qcodemag passa nelle mani e attraverso lo sguardo di Marianne Boutrit, che ci proporrà un tipo di fotografia ancora diversa da quella fin qui presentata.
Francese di nascita, Marianne Boutrit ha completato i suoi studi allʼEcole Nationale Louis Lumière di Parigi prima di trasferirsi in Italia. Ha cominciato la sua attività a Firenze lavorando in studi fotografici. Si è trasferita a Milano agli inizi degli anni 90, dove ha aperto la propria attività specializzandosi nello still life per la pubblicità e lʼindustria. Contemporaneamente ha sviluppato il suo linguaggio nellʼambito della narrazione fotografica. Ha affrontato il tema della rappresentazione della vita interiore attraverso una serie di immagini, Ferite, che lʼha portata a partecipare a mostre sia personali che collettive. Nel 2007, in collaborazione con Alice Mangano e Nicola Console, realizza le immagini per un film d’animazione, parte integrante della scenografia dello spettacolo “La caccia” di Luigi Lo Cascio, spettacolo vincitore del Biglietto d’oro per il teatro 2008. Nel 2011, sempre con Console realizza le immagini per un film di animazione su alcuni personaggi politici del Novecento, Le dieci cadute. Il corto vince il premio “Lorenzo Vecchio” al Magma Film Festival di Acireale nel 2012. Dal 2005 al 2009 completa lʼarchivio fotografico dellʼartista milanese Gianni Colombo ( catalogo Skira, mostra Castello di Rivoli, 2010). Dal 1995 insegna Tecnica di Camera Oscura allʼIstituto Europeo di Design di Milano.
Marianne, cosa ti piace di Instagram e perché lo utilizzi volentieri?
Uso volentieri Instagram perché mi permette in ogni momento della giornata di testimoniare con profonda spontaneità il mondo che ho intorno. A volte mi aiuta ad isolare dettagli e tracce che colgo sull’asfalto o su varie superfici.
Ogni volta che mi dedico ad elaborare un’immagine per pubblicarla poi su Instagram, provo un gran senso di rilassatezza. È una cosa mia. Scappo un po’ dalla realtà quotidiana pur dando una visione della stessa. È un mio sguardo intimo sulle cose.
Cosa vedremo in questa settimana di take over?
Durante questa settimana cercherò di pubblicare dettagli della quotidianità milanese, e non solo. Non saranno necessariamente sempre visioni urbane. A volte mi ritrovo tra squarci di natura e prediligo spesso la visione astratta e misteriosa delle materie e texture che il mondo intorno a me mi offre.
Pubblicherò sia a colori che in bianco e nero a seconda dell’atmosfera che corrisponderà maggiormente alla visione del momento. Aggiungerò senz’altro delle visioni anche di altri luoghi che mi hanno emozionato profondamente in quest’ultimo anno ricco di spostamenti e viaggi.
Il mio lavoro richiama spesso quello di Edward Weston che, per esempio, si entusiasmava guardando la sensualità di un peperone o le frammentazioni del ghiaccio in scioglimento. Io, come lui, parto dall’osservazione dei dettagli del quotidiano per trovare metafore di vita vissuta e le emozioni che risiedono dentro di me.
Un cliQtakeover delicato e personale: vi stupirete a guardare dettagli che il vostro sguardo tende a trascurare, ma che nascondono vere e proprie poesie. Seguitelo su #Instagram @qcodemag