Partizani

Un documentario racconta le vicende della Divisione Garibaldi che combatté con i partigiani di Tito

di Francesca Rolandi

“Uno che non le ha vissute queste cose non sa se effettivamente è esistito questo marasma qui” afferma in apertura uno dei protagonisti del film “Partizani” dello storico torinese Eric Gobetti che racconta le vicende della Divisione partigiana italiana Garibaldi che combatté per circa un anno e mezzo al fianco dei partigiani di Tito.

Attraverso le testimonianze di alcuni dei superstiti tra i 20.000 italiani che contrastarono le forze naziste nella penisola balcanica e soprattutto in Montenegro, preziosi filmati d’epoca in alcuni casi girati dagli stessi protagonisti ed estratti dalla tv jugoslava, prende corpo l’immagine di migliaia di migliaia di soldati inviati verso l’ignoto.

Che in alcuni casi non era neppure mancanza di conoscenza del luogo di arrivo ma mancanza di conoscenza di quale fosse il luogo di arrivo, come accadde ad alcuni soldati ai quali il comandante svelò il segreto solo una volta imbarcati: Andiamo a caccia dei partigiani di Tito.

Un ritratto della vita sul campo spesso caratterizzato dalla miseria che prendeva le forme di fame, tifo e pidocchi, ma anche da contatti con la popolazione locale, in gran parte ricordati come amichevoli, ma all’interno dei quali emergono episodi dolorosi: dalla brutalità delle rappresaglie, messe in atto dallo stesso esercito italiano al suo arrivo in Montenegro, alle fucilazione degli ufficiali da parte dei partigiani.

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Nel documentario sembra emergere una grande confusione per gli involontari protagonisti che si trovavano a districarsi tra partigiani, cetnici e ustascia. Uno scenario del quale i membri della Divisione Garibaldi sembrano riportare l’immagine di una grande confusione come poco politicizzate appaiono essere state le loro scelte per una generazione cresciuta durante il fascismo.

Lungi dal fornire delle risposte, il documentario mostra dei frammenti e apre delle domande, che sono in qualche modo amplificate da un montaggio non lineare e dalla colonna musicale di Massimo Zamboni.