E’ semplice e intuitivo affermare che la cultura e l’arte sono elementi rinnovatori che interagiscono con la città su molteplici livelli, mentre non è immediato capire cosa rappresentano i luoghi dove queste forze generatrici si attuano e soprattutto come sono in grado di generare processi di cambiamento.
di Alessandra Puigserver
Prendendo ad esempio la Milano di questi ultimi anni, si è assistito all’attuarsi di una progressiva riqualificazione di edifici e aree dismesse per renderli dei contenitori adatti all’inserimento di funzioni strettamente legate all’arte, alla cultura e alla creatività in generale.
La riqualificazione della fabbrica dei Frigoriferi Milanesi in Via Piranesi, la nascita dello spazio espositivo “Hangar Bicocca” nei capannoni dell’ex Pirelli, il recupero dell’area Ex Ansaldo in zona Tortona con la realizzazione del MUDEC (Museo delle culture) e di BASE (incubatore di eventi culturali), l’arrivo della Fondazione Prada negli spazi dell’ex distilleria Sis in Viale Isarco: alcuni esempi di ciò che potremmo definire cultura a servizio della città.
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