A cura di Gabriella Ballarini e Juri Bomparola
Interno damasceno di Chiara Comito
Chiara Comito invita con la sua recensione a leggere l’ultimo romanzo, quasi biografico, di Suad Amiry.
Non è solo biografia, ma immersione in un mondo per noi lontano, ma geograficamente molto vicino.
La musica di Gustavo Santaolalla, composta e suonata per il film “Babel” mi sembra la colonna sonora più adatta per leggere.
Prima l’articolo-recensione, poi anche il libro della Amiry.
Buon ascolto, buona lettura.
Non miracolo, ma autoritarismo di Francesca Tomasso
Probabilmente Saad Lamjarred intendeva più scimmiottare rapper afro-americani o i boss Gomorra-Style, piuttosto che rappresentare la realtà politica e sociale del Marocco dei giorni nostri.
Ma il refrain del “boss” che tutto dice e tutto fa, e ci si deve assoggettare perché così è e basta, sembra assecondare il testo di Francesca Tomasso.
Il Marocco oggi è quello che ci descrive lei, oppure quello di Repubblica.
Leggiamo di qua e di là, e facciamoci un’opinione.
La vita normale di Susanna Allegra Azzaro
Se potessi cambiare il mondo, dice un Eric Clapton nel 1996.
Leggere l’intervista di Finbarr O’Reilly, leggere di quella speranza e quella strana nostalgia, mi ha fatto venire in mente questo pezzo, dedicato ad una donna, ma dedicato anche alla voglia di poter dire: voglio cambiare le cose, voglio cambiare il mondo.
E poi ci si rimette insieme e si pensa al senso delle cose più e apparentemente meno rivoluzionarie.
Apparentemente.
La rivoluzione di una vita normale.
Il ricamo palestinese è resistenza di Chiara Comito
Il meraviglioso progetto raccontato da Chiara Comito mi ha ricordato un film del 2004, Le ricamatrici, me lo sono riguardato e la colonna sonora è splendida e introvabile. Così ho cercato. Questa canzone, accompagnata dalle immagini del film, ci fa comprendere l’andare dell’ago e lo strappo, l’imprevisto. Il ricamo che salva la vita e rallenta il tempo, lo riempie di intrecci e genera relazioni.
Brexit: il voto di una generazione di Angelo Boccato
Non gioco più! Me ne vado.
Un voto che puntava sulla “generazione Erasmus”, fallendo.
Game over.
A Skopje la rivoluzione si fa coi colori di Paolo Riva
Paolo Riva ha camminato per noi le strade di Skopje con lo sguardo curioso di chi scrive la parola “rivoluzione”. Il mio cuore pop ha immediatamente fatto un guizzo e pensato a “True color” di Cyndi Lauper del 1986.
In a world full of people
You can lose sight of it all
And the darkness inside you
Can make you feel so small
But I see your true colors
La matita di Enrico Natoli
A portrait and I am the man.