Musica della settimana dal 3 all’8 Luglio
a cura di Gabriella Ballarini e Juri Bomparola
Alex Langer, l’umanità nella polis di Alessio Di Florio
Chiese: “Silenziate un po’, per favore, i vostri altoparlanti…”
Il suono di un silenzio che Alexander aveva ascoltato, che batteva nelle sue orecchie più di quanto noi possiamo immaginare, dava voce al suo pensiero.
Il silenzio che richiedeva lo stava distruggendo, mentre nessuno (o quasi) se ne rendeva conto.
In breve Alessio Di Florio racconta la storia, ma soprattutto il pensiero, di Alexander Langer.
Un pensatore e politico impolitico che alla fine dei suoi giorni capì di non capire.
Non si capisce, a volte, il rumore inutile prodotto da ciò e da chi ci circonda.
Un rumore inutile che dovrebbe solo essere silenzio.
Il suono del silenzio può fare la differenza
L’inconsapevole leggerezza bolognese sul radicamento mafioso di Sofia Nardacchione
L’articolo di Sofia apre gli occhi a Bologna, ma anche a Milano, a Venezia e a tutte le città che credono di essere immuni dal virus della mafia.
Non è la localizzazione geografica a determinare l’infestazione.
I tempi son cambiati e dove c’è interesse, prolifica il virus.
Bologna sembra esente dal paradigma, Sofia ci spiega che così non è.
Non potevo che dedicare “Dark Bologna” del grande Lucio ai lettori di questo articolo fastidioso.
Infastiditevi, ma rendetevi conto.
Bologna è dark, a volte. E il buio non si vede perché ci pare il nulla. Invece c’è.
Le parole di Lucio Dalla sembrano entrarci poco, ma c’entrano.
Il buio è buio e alla fine del nero, nel video si vede la luna.
Magari è consapevolezza.
La Luna è mezza, ma sembra voler diventare piena.
La luce c’è anche di notte, se sappiamo dove cercarla.
Bologna è dark, ma mica sempre.
E non per forza.
Muri e filo spinato di Caterina Mazzilli
Questa canzone parla del Muro, quel muro lì, che tutti quando tu dici, ti dicono, si ricordano.
Caterina Mazzilli ci fa sentire quel muro, nelle parole che camminano per le strade della città, tra la gente che racconta di paure nuove, che sono anche vecchie. Nella canzone dei Nomadi si parla di un mondo cambiato, di acrobati e di speranze, ma si muore, a volte si muore sperando nella speranza.
Quindi, come dice Augusto, fermiamo gli orologi e prendiamoci questo tempo per ascoltare e rileggere.
Inerti di Antonio Marafioti
Rosa Balistreri. La conosciamo? Io non la conoscevo, ma Tiziana ne ha fatto uno spettacolo raffinato e spinoso che si intitola “Terra di rosa” e così, dopo aver letto l’intensa analisi di Antonio Marafioti, non ho potuto fare meno di pensare a lei e pure a Lei.
Così l’ho chiesto proprio a Tiziana, che ha letto e ha detto, la canzone è senza dubbio: Terra ca nun senti.
“Terra che non senti, che non vuoi capire, che non dici niente vedendomi morire.”
Rosa appare in ogni foto con la sua chitarra in mano.
Rosa ha una voce che ti ricorda di non dimenticare.
The Chilcot Report di Christian Elia
“Ho sbagliato, scusate”. Questo è il passaggio che ho dovuto rileggere sei volte, in quest’analisi di Christian Elia.
E così eccola la canzone: Liar dei Queen.
Liar why don’t you leave me alone?
Quando c’era Luca di Christian Elia
Era un anno fa, troppo tardi, ma mai troppo tardi. Le parole di Luca Rastello mi saltavano addosso come le pietre al passaggio del fuoristrada e la polvere mi cambiava la pelle. Leggiamolo, rileggiamolo e non dimentichiamo il suo viaggio in questo mondo.
Questa canzone è per Luca.
“…Lui viaggia perché di mestiere, ha scelto il mestiere di vento.”
La matita di Enrico Natoli
Dead man.