a cura di Gabriella Ballarini
Tutto si può dire? di Angelo Miotto
Se il tempo si potesse fermare, se potessi dedicare un ultimo pensiero.
Ma c’è solo una canzone che mi gira in testa ed è questa.
He’s my peace of mind, he’s my peace of mind…
Referendum costituzionale: i perché di un NO di Claudio Belloni e Giovanni Missaglia
Quando ho letto il titolo di questo interessante pezzo Belloni e Missaglia mi sono bloccata al NO. Un articolo denso e chiarificatore, ma io pensavo sempre al NO.
Così ho ritrovato quel NO in una canzone struggente di Amy Winehouse, da ascoltare con attenzione, in questa canzone le ragioni del NO, non reggono.
All’ombra del rischio 3/3 di Luca Ondercanin, foto di Tomas Halasz
“Anche gli altri appartamenti sono quasi vuoti. Bicchieri rotti, materassi squarciati, finestre distrutte. C’è un libro di novelle ucraine sul davanzale.”
Ho pensato a questo album di Morgan che mi accompagnò ai tempi dell’università. Le canzoni dell’appartamento racconta un uomo e gli spigoli delle case, dei pensieri. Quando entriamo in una casa, in un appartamento, diamo un’occhiata tutt’attorno e poi ci giriamo, usciamo e chiudiamo la porta.
Il Tappeto di Iqbal di Sara Manisera, foto di Arianna Pagani
Ho visto il nome di Iqbal e ho aperto velocemente l’articolo di Sara Manisera. Divorata ogni parola, ho ritrovato Iqbal Masih nella mia storia, molti anni fa realizzai una lettura pubblica del libro Storia di Iqbal di Francesco D’Adamo. Era una lettura cruda, di una storia fitta, fatta di catene e bambini. E poi la morte: morire per delle idee.
La radio del Ghetto rialza l’antenna di Giulia Bondi
La canzone dice: cosa farai quando crescerai?
L’alfabeto di Giulia Bondi e Radio Ghetto scava in una visione possibile di un futuro complesso.
E la canzone continua: You already know how rough life can be ‘Cause you’ve seen so much pain and misery.
I minori non accompagnati e l’inferno bulgaro di Maria Cheresheva
Il suono dell’inferno è un rintocco di campana. Una chitarra che cresce, una batteria.
AC/DC: Hells Bells.
La matita di Enrico Natoli
Con tanta tenerezza.