Il meglio del nostro meglio/ 5

Il meglio, del meglio, del nostro meglio in musica per cinque settimane, con una selezione fatta apposta per voi.

a cura di Gabriella Ballarini

Siamo alla quinta settimana, è tempo di cinema. Irene Merli in persona ha fatto per voi una selezione dei 10 migliori film dell’anno e li ripercorreremo attraverso le stupende colonne sonore e le parole di Irene.

La pazza gioia

“Lo sguardo del regista sulle sue protagoniste è di intensa, attenta partecipazione, cosa non comune quando dietro la macchina da presa c’è un uomo.”
Senza un attimo di respiro per sognare,
per potere ricordare quel che abbiamo già vissuto…
Senza fine, tu sei un attimo senza fine.

Julieta

“E poco a poco, nello svolgersi della storia che si sposta in una casa sul mare in Galizia, scopriamo le immense perdite che il destino ha riservato alla donna e i sensi di colpa che non si è accorta di aver trasmesso alla figlia.”
Se tu te ne vai
Finisce il mondo
Il mondo dove esisti solamente tu
Non andartene, non voglio che tu te ne vada.

Al di là delle montagne

“La storia si snoda infatti tra il 1999, il 2014 e un ipotetico 2025, parte da un classico triangolo amoroso e poi registra le speranze e le disillusioni di due generazioni della stessa famiglia. Come accade nel Paese reale, c’è chi avanza come un panzer e chi resta indietro.”
E la canzone dei Pet shop boys è il giusto guizzo surreale per immaginarsi il “Go west” dei protagonisti.

Truman, un vero amico è per sempre

“Dirsi addio, invece, è importante per non avere rimorsi di quello che non si è detto o non si è fatto: dopo, ogni dialogo non è più possibile e non si può più rimediare nulla.”
Pochi accordi di chitarra, per la colonna sonora dello spagnolo Nico Cota.
Lento incedere che accompagna un giorno dopo l’altro, fino all’ultimo giorno.

Lo chiamavano Jeeg robot

“Un uomo corre. All’inizio sentiamo solo il suo respiro affannato. Perché quell’uomo in realtà non corre, scappa.”
E con “Titoli di testa” si apre la colonna sonora firmata da Michele Braga.

The hateful eight

“…è un impietoso affresco di una società spietata, animalesca, pervasa da un’innata predisposizione alla violenza in nome del propri interessi e di un razzismo che accomuna tutte le categorie umane coinvolte: nordisti e sudisti, neri e messicani, uomini e donne.”
E se c’è una cosa che vale la pena di ascoltare e riascoltare, sono le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino, oggi ho scelto Sixto Rodriguez, ma ogni canzone, merita.
I kiss the floor, one kick no more…

Room

“Room è un film potente, estremo, che afferra lo spettatore per lo stomaco sin dalle prime scene, ambientate in quello che dopo si scoprirà essere un capanno insonorizzato.”
Come with me,
go and see.

Il caso spotlight

“Il film di Mc Carthy non annoia per un attimo e anzi ci riporta a un tempo in cui i giornalisti potevano e volevano svolgere funzioni assai utili alla società.”
Le atmosfere del film sono dipinte splendidamente dalle note della sua colonna sonora.
Sperando che non tutto sia perduto.

La grande scommessa

“E’ l’America, bellezza” dice Irene.
A voi tutta la colonna sonora del film firmata da Nicholas Britell.

Carol

“Lo scandaloso e tormentato rapporto tra Carol e Therese diviene sotto i nostri occhi semplicemente una grande storia d’amore e un grido di libertà contro la claustrofobia sociale.”
I rintocchi del pianoforte, che salutano un amore grande.

Il figlio di Saul

“Quello di Saul è quindi il coraggio di un padre che si oppone all’orrore concentrazionario, la sua storia il tentativo disperato di un piccolo, irriducibile Golia di ergersi contro l’immane Moloch della macchina nazista per creare un’eccezione”.
Violini e fraseggi in tedesco per accompagnare questa storia intensa.