Scienza e Democrazia. Queste sono secondo me le parole da declinare e praticare nell’attuale fase storica dell’evoluzione sociale e civile dell’umanità. Cominciando dalla scienza dei cittadini.
di Bruno Giorgini
Recentemente Angelo Miotto ha scritto su questo giornale un bell’articolo diciamo di politica “prepolitica verso l’infinito e oltre” che viene così presentato: per progredire nel rapporto di forze fra politica e cittadinanza serve un momento di futuro che, paradossalmente, viene prima e sta nel prefisso pre-. Chiedendosi a un certo punto: allora cosa fare? per scrivere quasi in conclusione che la prima esigenza è arrivare a una parola, o un ristretto gruppo di parole, che sia non una ideologia, ma una strada in cui riconoscere e riconoscersi rispetto a valori che abbiamo ereditato e che sono stati conquistati.
Rispondo: Scienza e Democrazia. Queste sono secondo me le parole da declinare e praticare nell’attuale fase storica dell’evoluzione sociale e civile dell’umanità. Cominciando dalla scienza dei cittadini. Nel Menone, dialogo platonico, Socrate guida con l’arte della maieutica il giovane Anito, schiavo di Menone, a risolvere un complicato problema di geometria, tra l’altro facendo capolino anche quelli che poi diventeranno i numeri irrazionali. Socrate così dimostra in corpore vivo, cioè con un esperimento diretto, che la conoscenza scientifica per eccellenza, ovvero la geometria – per i Greci “ comprendere significa geometrizzare” – è intrinseca a ogni uomo, poco importa se schiavo o libero, se aristocratico o plebeo. Siamo nel V secolo avanti Cristo, e la posizione teoretica di Socrate che rigorosamente testimonia dell’eguaglianza degli umani per quanto attiene la scienza appare, è, clamorosamente democratica. Nel Menone Platone ci racconta la comune origine di scienza e democrazia, e la possibilità di costruire una scienza dei cittadini da cui nessuno, neppure il più umile degli schiavi, sia escluso. Praticando il giusto modo di interrogare la natura e l’essere umano, con le orecchie e il cervello aperti per ascoltare le rsiposte. Questo percorso di acquisizione sociale delle conoscenze scientifiche cominciato oltre 2500 (duemilacinquecento) anni fa è con vari corsi e ricorsi giunto fino a noi, e oggi quando la scienza permea la vita quotidiana di ciascuno come mai prima è, sarebbe, quanto mai vitale che riprendesse il suo corso diventando un fiume in piena. E sempre rimanendo nella Grecia classica il legislatore decretò che si ha democrazia laddove “nessun sapere viene disperso”, altra saggia indicazione quanto mai adatta ai tempi nostri.
Discutendo con Guido Fanti, storico dirigente del PCI nonchè uno degli artefici maggiori del riformismo emiliano, e lamentandomi come d’uso del fatto che non c’era più la sinistra rivoluzionaria o meno, i partiti di massa d’origine operaia e socialista ormai esangui, e tutte le altre disillusioni e disperazioni per una politica di egugalianza e giustizia sociale al tempo del capitalismo trionfante, egli ebbe a dirmi: certo noi avevamo l’URSS, la CGIL cinghia di trasmissione del partito, la tradizione comunista da Gramsci a Berlinguer, la disciplina, il marxismo saldo e i lavoratori in piazza con la coscienza di classe, però voi avete la scienza, al mondo non si erano mai viste tante conquiste scientifiche e tecniche che sono poi un modo di trasformare il mondo, dovreste imparare a usarle perchè siano patrimonio di tutti, democratiche.
Ma la sinistra comunque intesa non se ne dette per inteso. E’ sufficiente guardare i relatori e i temi delle varie scuole “quadri” , si fa per dire, dell’Ulivo prima poi del PD, quindi di tutti gli altri scampoli sinistri, scoprendo che mai una volta compare uno scienziato, matematico, fisico, chimico, biologo, cognitivo, informatico, ingegnere, psicologo, neuroscienziato ecc.. anche gli economisti e i sociologi, specie quantitativi, sono radi, per non dire di urbanisti e architetti che al più servono per fare vetrina. Così avviene che nel vuoto della sinistra il M5S inventi l’uso della rete per produrre dibattito, politica, consenso, organizzazione e una forma , per quanto spuria, di democrazia elettronica. Ancora oggi la sequenza di imbecilli analfabeti di scienza e tecnologia che chiamiamo classe dirigente, per esempio del PD, non ha capito fino in fondo la potenza che il M5S ha messo in campo con la rete, che certo da sola non basta a spiegarne il successo, ma ne ha comunque un merito assai grande. Così come un uso audace e spregiudicato della televisione – che è uno strumento di informazione e comunicazione eminentemente tecnologico – ebbe parte grande nei successi di Berlusconi e di Forza Italia.
Democrazia significa liberté, egalité, fraternité ovvero il portato della Rivoluzione Francese, perchè dire il governo del popolo non basta specialmente oggi, quando in certe situazioni il governo del popolo può approdare alla xenofobia quando non al razzismo, fino a vere e proprie forme fasciste.
Non sei democratico perchè hai la maggioranza ma perchè pratichi Liberté, Egalité, Fraternité conquistando la maggioranza. E quando dico scienza intendo: galileiana, ovvero lavoro sperimentale e teorico che trasforma la realtà del mondo e degli umani. Si pensi solo alla Rivoluzione Copernicana che ha cambiato l’intera visione del cosmo e del ruolo dell’uomo. Fino a ieri il sole girava attorno alla terra e l’uomo era al centro dell’universo; oggi la terra è un pianeta tra altri che ruota attorno al sole, e l’universo non ha più nemmeno un centro ahimè, bensì è composto da miliardi di galassie. Oppure l’affermazione di Galileo che non esistono un alto e un basso definiti una volta per tutte, ma che il basso può diventare alto, e viceversate: pensate a cosa volle dire rispetto alle gerarchie sociali definite per diritto di sangue o divino.O la fine che fa principio di autorità demolito da Galileo, quando prova che certe affermazioni del “sommo” Aristotele sono plaetalmente sbagliate, come quella secondo cui gli aghi devono affondare nell’acqua, e invece Galileo mostra con catino, acqua e un foglio di carta che un ago può galleggiare, scoprendo così la tensione superficiale. Aggiungo che la Rivoluzione Copernicana e Galileiana ha radicalmente trasformato il significato delle cose senza alcuna violenza, salvo quella esercitata dai preti dell’Inquisizione contro i filosofi naturali che la scienza costruivano e sperimentavano, Galileo in primis. Galileo che scriveva in volgare perchè il maggior numero possibile di cittadini potesse leggere direttamente i suoi testi scientifici, e di persona giudicarne le argomentazioni senza bisogno di riferirsi a autorità superiori accademiche e/o politiche e/o religiose.
Certamente oggi un discorso che si articoli su Scienza e Democrazia deve darsi strumenti assai ampi e variegati per innervarsi nel tessuto sociale fecondandolo. Epperò questa mi pare l’unica strada politica percorribile per costituire e nutrire una cittadinanza consapevole piena, ricca e potente. Sapendo che i mercanti di danaro, di petrolio, di droghe portatrici di morte, di esseri umani, di anime e superstizioni, di armi e tecniche per la distruzione, questi mercanti feroci, e nemici dell’umanità non avranno scrupoli per annientare con ogni mezzo questa possibile consapevole cittadinanza nutrita di Scienza e Democrazia. D’altra parte siamo nel bel mezzo di una strana guerra mondiale a pezzetti, ormai senza frontiere umane che promette di durare a lungo su un versante, e sull’altro nel bel mezzo di un cambiamento climatico che pare inarrestabile e in sequenza crescente di catastrofici eventi estremi.