La settimana, in musica

La musica della settimana dal 28 Agosto al 2 Settembre

A cura di Gabriella Ballarini

La mia Tunisi di Clara Capelli

La mia Tunisi di Clara è fatta di parole che si trasformano, come foglie cadute e promesse dovute.
Note stonate, tracciate e poi dimenticate.
Ma qui ricordate e regalate e tutti noi, per sognare insieme a lei, per far diventare la sua storia, anche un po’ la nostra, noi che chissà se a Tunisi ci andremo mai.

Fallimento di una guerra commerciale di Clara Capelli

E come sempre, quando Clara mi spiega quelle robe complessissime della sua amata economia, io fingo di aver capito e questa volta mi faccio assistere dagli Afterhours e la frase che spesso canticchio quando mi sento un’incompetente: il tuo diploma in fallimento, è una laurea per reagire!
E al TTIP posso solo dire che, ahimè, non c’è niente che sia per sempre, nemmeno lui.

Pre-politica / 3 Una casa comune, gli strumenti di Angelo Miotto

Il direttore Angelo Miotto mi ha messo un po’ di malinconia. Mi piace sempre sognare, soprattutto sulle parole di chi, come Angelo, mi fa capire meglio le cose.
E però, leggendo, ho pensato alla casa comune e questa è l’unica canzone che mi sia venuta in mente.
“Homesick.
Because I no longer know where home is.”

La Maddalena tra vecchie e nuove servitù militari di Maddalena Brunetti

Like a bridge over troubled water…
Se penso all’isola, mi ricordo di quando, molto più giovane di oggi, andavo a visitare la Maddalena e scoprivo l’esistenza del burro di noccioline e capivo che tutti parlavo inglese attorno a me, che erano gli anni novanta e, a quell’epoca, non capivo il perché, era folclore, per me.
Grazie Maddalena, per riportarmi a quel tempo, in questo tempo di ponti inesistenti su acque mediterranee.

Il deserto dei Tartari di Isidora Tesic

Proprio in questi giorni, mi sono messa a leggere un libro che un amico mi consigliò credo 10 anni fa: il deserto dei tartari.
A pagina 11, il libro dice: “…come un fondo di ansia e fatica, come se la bestia sentisse che la vita stava per cambiare”.
E mi appare Isidora, con il solito splendido racconto, amaro questa volta, ma come solo lei sa fare.
E Dente che canta di piedi bagnati dall’acqua e il coraggio che manca e le parole che sono bugie, chiuso dall’interno. Bandiera bianca, contro il mondo.

La mia Sana’a di Laura Silvia Battaglia

Laura Silvia Battaglia, splendidamente affresca una città che forse non visiterò mai, ma come dice lei, Pasolini lo aveva detto e scritto e dipinto sulla pellicola, eccone un frammento.

La matita di Enrico Natoli

Blame it on me.