di Giulia Bondi
“Correva l’anno 2009, e mentre accompagnavo la mia compagna negli Stati Uniti per i suoi percorsi di formazione, ne approfittavo per esplorare librerie e fumetterie. Fu così che capitammo in una magnifica libreria gay, che oltre ai muffin al cioccolato più buoni di tutti gli Stati Uniti proponeva tra i remainder un libro curioso sin dal formato, un quadrato di carta patinata a fumetti pieno di cronaca politica illustrata, che univano la colorata fantasia del fumettista, l’allegra scanzonatura antipotere del satiro e ia profondità di analisi dell’editorialista. Avevo incontrato il mio primo volume di “Tom Tomorrow”, al secolo Dan Perkins”. Inizia così l’avventura che porta Carlo Gubitosa, giornalista satirico e animatore di progetti editoriali, autore con Kanjano di “Ilva. Comizi d’acciaio” e coordinatore della rivista “Mamma!”, a promuovere in Italia Dan Perkins/Tom Tomorrow, portandolo al Festival di Giornalismo di Perugia 2010 ed emozionandosi per la sua nomination al Pulitzer nel 2015.
Sono le elezioni americane in programma quest’anno a spingere Gubitosa a ripartire con un progetto avviato da tempo: tradurre e pubblicare in Italia una selezione di strisce di Tom Tomorrow. Ma per poter leggere in italiano le satire di Perkins, accompagnate dalla prefazione del regista Michael Moore e dall’introduzione del leader dei Pearl Jam Eddie Vedder, servono 500 lettori che vogliano trasformarsi in editori, acquistando in anticipo, entro il 31 ottobre, una copia del volume. “Le imminenti elezioni negli Stati Uniti mi hanno dato la motivazione di riprendere in mano il sogno di traghettare il lavoro di Tom Tomorrow nella lingua di Dante, e mentre rimetto mano all’impaginato sto cercando contemporaneamente i lettori-sostenitori che vogliano condividere con me la stessa passione per il fumetto di impegno sociale”, scrive in uno degli appelli che ha lanciato per sostenere il crowdfunding. Gli abbiamo chiesto di raccontare ai lettori di Q Code Magazine la sua passione per questo autore.
Chi è Dan Perkins?
Dan Perkins, in arte “Tom Tomorrow” è un decano del giornalismo a fumetti statunitense, attivo da un quarto di secolo per raccontare la politica statunitense e le psicosi del potere a stelle e strisce puntando il dito contro il proliferare delle armi, le politiche guerrafondaie, la legittimazione della tortura e della cybersorveglianza, la compressione dei diritti civili e ogni sorta di fondamentalismo estremista con cui deve fare i conti chiunque chieda voti. La cosa bella è che riesce sempre a farlo con leggerezza e ironia, uno stile che gli è valso una nomination per il premio Pulitzer nel 2015, a conferma che ormai il fumetto è a pieno titolo uno dei generi del giornalismo.
Come mai hai deciso di proporlo al pubblico italiano?
Perché vorrei che le tavole a fumetti di Dan possano essere apprezzate anche da chi non parla inglese, e per scrollarmi di dosso il senso di impotenza che molti di noi possono provare di fronte alle elezioni statunitensi, pensando che un potere lontano da noi prenderà forma senza che noi possiamo farci niente. Una cosa invece possiamo farla: informarci e informare sulle decisioni della più grande potenza militare mondiale, perché l’unico antidoto contro le storture del potere è una opinione pubblica informata, anche attraverso il fumetto.
Come stai scegliendo le strisce che entreranno a far parte dell’edizione italiana?
Ogni settimana da 25 anni le tavole a fumetti “This Modern World” fanno cronaca su personaggi alla ribalta, su decisioni politiche controverse, su fatti e dichiarazioni che fanno scattare un meccanismo di reazione allergica in chiunque abbia conservato un minimo di senso critico. Ma accanto a queste ci sono anche tavole a fumetti dove la cronaca e’ solo un punto di partenza dal quale arrivare a toccare valori universali, come ad esempio l’ingiustizia nella distribuzione delle ricchezze e la religione del mercato che prova sempre a spacciarsi per scienza economica. Nel mio lavoro di selezione, oltre a tradurre le tavole legate agli eventi più eclatanti (come le guerre) e ai fatti di cronaca più clamorosi (come la rivelazione delle torture compiute in nome della guerra al terrore) la mia attenzione si e’ concentrata anche e soprattutto sui racconti di questi valori universali, che accomunano i progressisti statunitensi come Dan alle persone di buona volontà di tutto il mondo, che vorrebbero dal proprio governo un aumento della spesa sociale interna e una riduzione della spesa militare all’estero.
Che ritratto degli Stati Uniti emergerà da quest’opera?
Quello di un paese afflitto da pericolose nevrosi, ma comunque capace di guardarsi allo specchio attraverso gli autori e gli artisti come Dan, che sanno fare un passo indietro dall’isteria collettiva per provare a riflettere attraverso un sorriso, che a volte può essere amaro ma sempre orientato a un possibile cambiamento positivo di tutte le storture che entrano nel mirino della satira.
Spiegaci le elezioni americane viste da Tom Tomorrow (e da Carlo Gubitosa).
Sul piano della politica, e non solo nel contesto statunitense sento una forte tensione tra forze distruttive e forze di coesione umana, assisto allo scontro tra gli sfascismi nazionalisti e chi spinge verso una società aperta e inclusiva, sento la tensione tra la paura e la speranza che ci spingono in direzioni opposte, osservo con stupore il sonno della ragione che nega ogni evidenza (dal cambio climatico alle cifre reali sul fenomeno dell’immigrazione) e guardo con ottimismo chi resiste agli istinti col potere della ragione e della scrittura. Da questo punto di vista, credo che le elezioni statunitensi saranno un termometro globale molto significativo per misurare quanto siamo condizionati dalle nostre paure, dal desiderio di affermare “noi” contro gli “altri”, dall’idea pericolosa che nel mondo non c’è abbastanza per tutti e che possiamo garantire la felicità ai nostri cari solo se qualcun altro ne paga il prezzo.
Perché hai scelto il crowdfunding?
L'”editoria condivisa”, dove un libro è dato alle stampe dai suoi lettori, e’ uno strumento fondamentale per i piccoli gruppo di cambiamento culturale che cercano di esplorare territori non appetibili per l’editoria commerciale, sempre restia a sperimentare su autori sconosciuti o su libri dalla “vendibilità” incerta. Con l’associazione culturale Altrinformazione cerchiamo di coinvolgere i lettori in tutte le fasi della produzione di un libro, cercando di stimolare capacità delle persone di mettersi assieme per sostenere buone idee, libri validi, progetti editoriali che arricchiscono la nostra cultura.
Perché le persone dovrebbero sostenere questo progetto?
Per ridere informandosi, per favorire la biodiversità culturale nel settore del fumetto, per dimostrare che anche in Italia siamo in grado di apprezzare materiali che in lingua originale sono stati capaci di raccogliere centimaia di migliaia di dollari direttamente dai lettori, per fare un dispetto al potere politico più grande e militarizzato del mondo, messo a nudo dal cortocircuito tra la cronaca e la nona arte.
Quanti sostenitori servono ancora?
Al momento (20 settembre, ndr) siamo al 47% del crowdfunding, e ci mancano 270 lettori da radunare in 40 giorni per raggiungere quota 500, il che ci permettera’ di sostenere i costi di stampa e di spedizione dei libri.
Quali sono i progetti futuri di “Mamma!”, e tuoi?
In passato abbiamo avuto il privilegio di ospitare sulle pagine della rivista “Mamma!” autori che in seguito si sono pienamente affermati nel settore del fumetto, dell’illustrazione d’autore e nel graphic journalism. Con la nostra associazione ci piacerebbe continuare attraverso i libri che sono diventati la naturale evoluzione della rivista ad essere un trampolino-vetrina-laboratorio-palestra dove dare spazio a giovani fumettisti di talento che ancora non hanno avuto l’attenzione che meritano dall’editoria commerciale. Se qualcuno di loro è in ascolto può contattarci su info@mamma.am.