Debate night

Clinton e Trump, dati e illustrazioni per un presidente

di Silvia Boccardi, illustrazioni di Martina Antoniotti, da Kaledata

Lunedì 3 ottobre 2016 è andato in onda il dibattito più seguito nella storia americana. Ben oltre 80 milioni di persone si sono
sintonizzate per vedere lo scontro tra Hillary Clinton e Donald Trump, stabilendo un nuovo record in sessanta anni di dibattiti presidenziali in tv. Il programma, in media, ha raccolto un totale di 84 milioni di spettatori solo sui 13 canali televisivi che lo mandavano in onda in tempo reale, senza contare i milioni di persone che l’hanno visto online.

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Nel giro di poche ore, secondo i dati di PredictWise sulle preferenze degli intervistati, Hillary ha visto aumentare le probabilità di scelte per i Democrats da un già alto 69% prima del dibattito a un 73% a seguito del confronto, mentre le possibilità di Donald sono crollate di conseguenza.

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Facendo la media tra i sondaggi dei più importanti polls americani, l’aggregatore Real Politics ha calcolato che Clinton starebbe riniziando a distanziarsi da Trump dopo un periodo di pericolosa vicinanza. Anche altri sondaggi condotti subito dopo il dibattito hanno confermato il dato: Hillary avrebbe vinto per il 62% degli intervistati in un sondaggio della CNN e per il 51% in un sondaggio di Public Policy Polling.

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Nonostante Clinton sia stata più volte accusata di andare troppo lunga nelle sue riposte ai dibattiti, questa volta il candidato repubblicano ha parlato il 36% più a lungo. In particolare, Trump ha parlato il 6 % più di Hillary di come rendere l’America più ricca, l’8% in più della direzione da prendere e il 18% in più della sicurezza. The Donald avrebbe interrotto e attaccato la sua rivale ogni 2 minuti e 27 secondi, secondo ABC News, per un totale di 39 volte. Vox ne ha contate addirittura 51 per Trump, di cui 25 nei primi 26 minuti del programma, e solo 17 per Clinton.

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Ma di cosa hanno parlato?

Clinton ha dominato il dibattito nella sostanza, usando molte più parole chiave relative ai grandi temi politici del suo rivale. Trump, al contrario, si è dimostrato capace di cogliere le occasioni in cui attaccare l’avversaria ma non è riuscito a fornire i nomi e i fatti necessari per vincere.

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Gli statements di Trump sono stati già in passato sotto scrutinio in diverse occasioni, 11.1 volte rispetto alle 5.9 di Clinton su una media di 9 pubblicazioni, secondo Bloomberg Politics. Anche durante il dibattito Donald ha affermato il falso nove volte secondo il sito PolitiFacts, sette in più rispetto a Hillary. Nello specifico, il candidato Repubblicano ha mentito riguardo alla sua situazione finanziaria, sul suo appoggio alla guerra in Iraq e sulle sua considerazioni passate sul global warming, oltre ad aver accusato più volte la sua rivale su basi infondate.

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Clinton, da parte sua, è rimasta silenziosa ad ogni attacco, dimostrandosi più esperta, distaccata e in controllo della situazione. D’altronde sappiamo tutti chi si sia preparato per diventare Presidente, e chi no.

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