Un graphic doc racconta la città assediata di Madaya in Siria
di Redazione
Madaya è una cittadina siriana che sorge sulle montagne a nord della strada da Damasco a Beirut, ed è uno dei luoghi dove la strategia di “starve or surrender”, cioè dell’assedio come tattica di guerra, ha causato danni immensi alla popolazione civile, circa 40.000 persone, che ancora abita nel villaggio.
Assediata dalle forze governative e dalle milizie pro-governative dal luglio 2015, Madaya è stata recentemente resa nota anche al pubblico internazionale a causa dei casi di estrema malnutrizione e, più recentemente, di meningite, verificatisi tra la popolazione civile, riportati dai media internazionali, insieme a fotografie di bambini ormai pelle ed ossa prossimi alla morte.
Se la popolazione da anni non può entrare né uscire dalla cittadina, altrettanto difficili, se non impossibili, sono altri tipi di assistenza, inclusi convogli umanitari ed evacuazioni mediche, soggetti non solo all’autorità governativa (e, in questo caso, assediante) ma anche alle disposizioni del cosiddetto “Accordo delle Quattro Citta’”, negoziato dalle parti in conflitto ed entrato in vigore circa un anno fa, il quale stabilisce che ogni tipo di intervento umanitario deve essere effettuato in concomitanza, e proporzione, con altre tre citta’ assediate: Zabadani, assediata dalle forze governative, nella provincia di Damasco, e Foah e Kefraya, assediate dalle forze pro-opposizione, nella provincia di Idleb.
Ancora una volta, i bisogni dei civili diventano uno strumento politico nelle mani dei combattenti, quale sia il loro colore, ancora una volta la guerra viene combattuta sulla pelle di civili innocenti ed inermi.
Il risultato è un drammatico, e putroppo a volte irreversibile, peggioramento delle condizioni di vita quotidiana della popolazione civile, come descrive il rapporto della Società Medica Siro-Americana (SAMS) e di Physicians for Human Rights. Incessanti bombardamenti, assedio, mancanza di cibo, medicine essenziali, inclusi strumenti chirurgici, anestetici e antibiotici, distruzione di tutti servizi sanitari, scolastici, e mancanza praticamente perenne di acqua potabile, gasolio ed elettricità, hanno ridotto la popolazione allo stremo, a uno stadio di de-umanizzazione dove i genitori nutrono i propri figli con minestre di acqua ed erbe, spesso raccolte sul ciglio delle strade, ed evitando loro stessi di mangiare, per non sottrarre risorse ai figli.
La drammatica testimonianza di una delle “madri di Madaya” è raccontata da un graphic-doc a cura di ABC news.
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