Un webdoc su come si vive sulle isole Kerkennah, una delle tante aree emarginate della Tunisia
Le isole Kerkennah si trovano nel sud della Tunisia. Zona poverissima dove si vive prevalentemente di pesca, mal collegata alla terra ferma, nell’aprile 2016 si è resa protagonista di una serie di manifestazioni contro la compagnia petrolifera britannica Petrofac.
All’indomani della rivoluzione nel 2011, di fronte una società civile in subbuglio e alle sue rivendicazioni, furono fatte pressioni affinché Petrofac destinasse dei soldi a un “programma di lavoro ambientale”, di fatto corrispondendo una modesta somma di denaro a oltre 200 disoccupati. Questa retribuzione non è disciplinata da alcun contratto, né prevede alcuna tutela di previdenza sociale. Si tratta di un maldestro tentativo di mantenere la pace sociale che non ha di fatto contribuito in alcun modo a iniziative di ricostruzione del tessuto produttivo.
Dall’altra parte, Petrofac non ha mai accettato di buon grado il pagamento di questo denaro. Le proteste dell’aprile 2016 si sono appunto scatenate a seguito della decisione della compagnia di abbandonare le Kerkennah e di sospendere le attività (e le retribuzioni). Tale decisione è stata ufficializzata il 20 settembre, ma pochi giorni dopo il governo tecnico di recente nomina è riuscito a concludere un accordo con la compagnia. Le attività sono riprese il 27 settembre.
Il webdoc Kerkennah, archipel entre deux eaux è stato realizzato nel 2015 da Inkyfada, magazine on line tunisino indipendente. In esso si raccontano le difficoltà della vita sulle isole Kerkennah, l’assenza dello Stato, le vicissitudini degli harraga (i migranti) e i travagliati rapporti con la Petrofac.
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