La musica della settimana da 5 all’11 Novembre
A cura di Gabriella Ballarini e Juri Bomparola
Che occasione persa di Susanna Allegra Azzaro
Leggendo l’articolo di Susanna sovviene un pensiero, forse populista, ma piuttosto spontaneo.
Non vale solo per le rock-star, ma anche e soprattutto per la politica internazionale.
Obama tanta roba, dopo Bush Jr.
Trump roba e basta, dopo Obama.
Ma tra considerazioni sociopolitiche, analisi storiche, premi Nobel discutibili, possiamo emergere e dichiarare ingenuamente che ciò che conta è il grano.
“Money Talks”.
E quando parla la pecunia, tutto il resto tace.
Godiamoci gli AC/DC.
Australiani, né democratici, né repubblicani.
Una matita per tutti di Sara Manisera
Ci vuole il Mondo per fare una matita.
Una matita fa un mondo, ma anche più d’uno.
Favola, realtà e mito di Angelo Miotto
Dice Angelo Miotto: “Siamo disposti ad ammettere che l’India, la Cina, la Russia possano avere delle ripercussioni simili o più ampie rispetto a una campagna elettorale statunitense?”
Dall’album “The futur”, Leonard Cohen, 1992.
But I’m stubborn as those garbage bags
that Time cannot decay,
I’m junk but I’m still holding up
this little wild bouquet:
Democracy is coming to the U.S.A.
Un saluto al maestro Leonard Cohen.
Un uomo solo al comando di Antonio Marafioti
Durante la notte delle elezioni ho seguito ,tra un risveglio e l’altro, gli aggiornamenti e ad un certo punto mi è sembrato come di sognare, mi sono sentita come in un vischioso vortice. Al mattino ho letto come prima cosa questo contributo di Antonio Marafioti e poi ho girato tra i commenti dei miei amici, la scelta musicale del mio amico Gianni mi è sembrata la più interessante.
there’s no point for democracy when ignorance is celebrated…
La mia Ventimiglia di M.
Che a quel mare tante volte ho guardato.
Seduta così, come nella foto del racconto di M.
Guardando e pensando a chi fosse dall’altra parte del mare.
Da dove venite? Dove andate?
Gerusalemme città crudele di Nijmi Edres
Lacrime amare.
Noi saremo occhi di dolere,
con due lacrime divise
aridi e induriti come spine
percorrendo strade di cartone…
Grazie a Nijmi Edres per il racconto.
La matita di Enrico Natoli
Cruel.