Urbano|post-urbano

L’installazione fotografica di Laura Labate per “La città delle donne”


di Maurizio Brunialti | sociologo

Installazione fotografica di Laura Labate per “La città delle donne” –
Fino al 28 febbraio 2017 – Monastero di San Benedetto, Conversano (Bari)

foto della mostra di Mariangela Longo

Credo davvero che ci siano cose
che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate.
(Diane Arbus)

Urbano|post-urbano è un viaggio estetico ed esistenziale che si riallaccia solo apparentemente alla consolidata tradizione fotografica della Urban Exploration.

Pur riecheggiandone alcune risonanze stilistiche, Laura Labate non ritrae rovine, luoghi abbandonati, fabbriche dismesse. Piuttosto attraversa, con la complicità del suo smartphone, il paesaggio contemporaneo.

E, immersa in una sorta di flânerie, lo appunta compulsivamente. A dispetto di una falsa frammentarietà, le immagini che compongono il quadro in scena, pur senza comprendere figure umane, con un linguaggio mai esclusivamente rappresentativo ma sempre marcatamente evocativo, mostrano un habitat profondamente antropizzato.

Il corpus iconografico, infatti, intriso di elementi identitari, storici e culturali, cristallizza una fotografia del territorio oggetto di riprese, il centro storico di Conversano.

E innesca altresì una riflessione possibile sullo stesso, ma in una prospettiva bifronte. La severità del bianco e nero non si presta a equivoci: passato e presente, ombre e luci, pesantezza e lievità, materialità e spiritualità, quali poli della dualità intrinseca all’agire umano, svelano, attraverso una modalità postmoderna di percepire la realtà, quello spaesamento che connota il nostro tempo.

Strade, finestre, segni sui muri. Tracce di discontinuità spazio-temporale. Il tessuto-vissuto urbano, mediato dallo sguardo di Laura Labate, scorre scandito da dettagli, reperti di memoria, giochi di luce e ombra, ed esasperato dall’assenza di colori e figure umane.

Urbano|post-urbano, insomma, è un caleidoscopio in bianco e nero che sa offrire spunti diversi a ciascun osservatore. È quell’incantesimo inaspettato e inimmaginabile che Conversano, città mutevole, sa dare.