Musica della settimana dall’ 8 al 13 Gennaio
a cura di Gabriella Ballarini
In morte di Mario Soares di Marcello Sacco
Il direttor Christian Elia in persona ha suggerito questa canzone, così mi sono incuriosita e sono andata a capirne l’origine. Una canzone rivoluzionaria, di fraternità e di passi nella terra. In ogni angolo di strada un amico, in ogni volto uguaglianza.
Una splendida canzone, un’interessante voce del popolo per ripercorrere la storia politica di Mario Soares nelle parole di Marcello Sacco.
E’ morto il re, viva il re! di Paola Rivetti
Pino Daniele e i 99 Posse, anno 2001. Due passaggi tra il pezzo di Paola Rivetti e questa canzone mi hanno attirata. La parte in cui la Rivetti dice: “Vedi, ora lo chiamano Signor Hashemi, non più Rasfanjani, per dargli umanità, per cucirgli addosso una personalità più rispettabile”.
E i 99 Posse, da parte loro, dicono: Dice che il re è morto, ma non ci dobbiamo amareggiare.
Buon ascolto!
Call center alla portoghese di Marcello Sacco
Così cita all’inizio l’articolo di Marcello Sacco.
“Non sono niente./Non sarò mai niente./Non posso voler essere niente./A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo”. Fernando Pessoa
Pessoa è un personaggio dai molti volti, come il destino, che è uno solo, ma ha tanti modi per compiersi.
E qui arriva la voce di questa preziosa cantante portoghese, Teresa Salguero.
Lei ci prende e ci porta verso l’orizzonte. Perché quello che ho capito dal racconto è che esistono contenuti e contenitori, i nomi e le storie, i paesi, le politiche e i venerdi sera.
É este afinal o encanto
Que determina o meu ser
Se não for por amar tanto
De que me serve viver?
L’ultimo discorso di Antonio Marafioti
La canzone fa parte dell’album Bringing It All Back Home del 1965.
Mi sono messa ad ascoltarlo e questa frase dell’ultima traccia del secondo lato (proprio alla fine…) ha attirato la mia attenzione.
You must leave, now take what you need
Canzone originalmente di Bob Dylan in questa versione dei Van Morrison. Non resta molto da aggiungere, salutiamo il Presidente, che ora deve andare e prendere con sè quello di cui ha bisogno.
The empty handed painter from your streets
Is drawing crazy patterns on your sheets
The sky too is fallin’ in over you
And it’s all over now, baby blue.
Egitto: una legge contro le ONG di Giuseppe Piazzese
I toni surreali de “Il teatro degli orrori” fanno a pungi, proprio come il titolo di questo articolo: “una legge contro le ONG”. Contro le ONG?
Allora mi sono immaginata di essere l’Egitto (picco massimo di megalomania) ed in quel giorno direi:
è colpa mia
se siamo diventati indifferenti
più poveri più tristi
e meno intelligenti
perché non mi curo
delle tue speranze
Contraddizioni equadoriane di Francesco Martone
Del corposo racconto di Francesco Martone mi rimangono le sensazioni del suo viaggio e poi quel camminare, mi resta quel suono Latinoamerica, quell’incedere. E allora ecco i Calle 13.
Soy un pedazo de tierra que vale la pena
Soy una canasta con frijoles
Soy maradona contra inglaterra anotándote dos goles
Soy lo que sostiene mi bandera
La espina dorsal del planeta es mi cordillera
Soy lo que me enseño mi padre
El que no quiere a su patria no quiere a su madre
Soy américa latina
La matita di Enrico Natoli
here’s to you, my friend.