Parole per Giulio Regeni

Giulio Regeni, un anno dopo. Il video che è stato diffuso e che mostra l’immagine del volto e che fa sentire la voce del giovane ricercatore sequestrato, torturato e ucciso ha suscitato grande emozione.

La voce, sentire quella voce viva, ha aggiunto ancora più umanità a una figura che abbiamo imparato a conoscere solo attraverso le parole dei famigliari, dei suoi legali, di Luigi Manconi, e per le continue smentite ai depistaggi e alle calunnie che hanno offeso una volta di più quel corpo martoriato.

Regeni è quella foto che abbiamo tutti negli occhi, è il drappo giallo di Amnesty.

Il Festival dei Diritti Umani di Milano, insieme ad Amnesty, Cospe e altre associazioni, ha realizzato grazie all’ordine degli Avvocati di Milano alcuni giorni fa un convegno. Non solo Regeni, la violazione dei diritti umani in Egitto; un titolo per mettere l’accento su una prassi che in Giulio Regeni ha trovato purtroppo un caso simbolo. Quarantamila le sparizioni forzate, migliaia e migliaia le storie di tortura e di violenza nelle celle, le reclusioni ingiustificate, i casi di sparizione.

Oggi vi proponiamo alcuni pensieri, parole per Giulio, di alcuni dei protagonisti di quel convegno.
Giornalisti, operatori per i diritti umani, ma anche sindacalisti o designer. In un coro che celebra un anno da una storia che attende verità. E giustizia.