2017.02 #cliQtakeover di @claudiaioan e @massimiliano_tuveri su #Instagram @qcodemag
di Leonardo Brogioni
Secondo cliQtakeover del 2017 sull’account Instagram di Q Code Magazine. Si tratta di un lavoro fotografico che affronta un tema duro e difficile, ma in modo tanto delicato, curato e discreto da risultare emozionante. Raccontare una malattia con le immagini è complicato: il rischio di scivolare nella retorica o nel pietismo sta dietro l’angolo. Claudia e Massimiliano ci sono riusciti con questo progetto a quattro mani, anzi a sei mani, perché la disponibilità e il coraggio di Teresa, protagonista del racconto, nel metterci la faccia e il corpo non è da sottovalutare.
Claudia Ioan nasce a Roma nel 1965. Docente universitaria, traduttrice e fotografa, ha al suo attivo numerose mostre fotografiche. Nel 2016 il mensile Style Magazine del Corriere della Sera la include tra i 6 fotografi italiani emergenti nel web. È co-fondatrice di Officine Creative Italiane insieme a Massimiliano Tuveri che nasce a Roma nel 1967. Fotografo professionista, dal 2011 si occupa di street photography e fotografia di reportage. Nel 2016 il mensile Style Magazine del Corriere della Sera lo annovera tra i 6 fotografi italiani emergenti sulle piattaforme digitali. È co-fondatore di Officine Creative Italiane.
Claudia e Massimiliano perchè usate Instagram?
Attualmente Instagram rappresenta una piattaforma a suo modo completa e variegata: un grande contenitore di dimensione mondiale che funge da importante vetrina per i fotografi di ogni nazionalità, creando connessioni, offrendo stimoli e ispirazione, e fornendo una panoramica delle tendenze fotografiche più recenti. Non vi è agenzia, fotoreporter o semplice appassionato che non faccia affidamento su questa piattaforma per la condivisione e la diffusione del proprio lavoro. Ha il pregio di informare in tempo reale sui lavori realizzati e in corso di realizzazione da parte di fotografi di tutto il mondo, e nel tempo, svincolandosi dai limiti imposti dalla passata tecnologia dei telefoni cellulari, ha saputo innalzare incredibilmente il proprio livello qualitativo anche sotto il profilo dell’offerta e della fruizione vera e propria dell’immagine. Peraltro è di questi mesi la sua conversione a piattaforma di grande versatilità, permettendo di condividere contenuti multimediali multipli, anche in diretta.
Per quanto riguarda noi, abbiamo una pagina personale ciascuno (@claudiaioan e @massimiliano_tuveri) in cui promuoviamo il lavoro individuale con cadenza quotidiana da anni e in cui entrambi utilizziamo parole e fotografie che lavorano in sinergia. Disponiamo inoltre di una pagina comune (@officinecreativeitaliane) in cui invece segnaliamo i lavori e i progetti fotografici co-firmati, sia quelli in progress che quelli conclusi, le mostre in cui sono inclusi, le attività didattiche, gli eventi da noi curati e/o organizzati e in generale qualunque nostra attività in corso inerente alla fotografia.
A seconda dell’utilizzo prescelto di Instagram, quindi, crediamo che ogni fotografo possa condividere e promuovere il proprio lavoro in modo differenziato anche rispetto alle altre piattaforme, ottenendo a volte soddisfazioni davvero notevoli: nel 2016, il mensile Style Magazine del Corriere della Sera ci ha selezionato come due dei sei talenti fotografici emergenti nel web, proprio sulla base della nostra produzione su Instagram. Segno che Instagram è oggetto di attenzione da parte di tutti, del pubblico ma anche delle testate più diffuse.
Cosa vedremo in questa settimana di takeover?
Con il nostro progetto WALKING ON THE HIGH WIRE (in italiano LEZIONI DI FUNAMBOLISMO) vogliamo raccontare la storia di una giovane donna e la sfida che una improvvisa condizione di malattia pone, costringendo la persona coinvolta ad una continua ricerca di equilibrio psicologico e interiore.
Protagonista è Teresa, che si definisce una funambola, in bilico sul vuoto da quando le è stata diagnosticata la Leucemia Mieloide Acuta da sua madre, Belinda, medico d’ospedale. Per essere curata in un centro di eccellenza ed essere sottoposta al trapianto, ha lasciato la sua casa, la sua città (Formia) e il suo lavoro, e si è trasferita con sua madre a Perugia, dove entrambe (sua madre prima e poi anche Teresa, molto tempo dopo) hanno trovato alloggio gratuito presso il residence “Daniele Chianelli” adiacente all’ospedale del capoluogo umbro, Santa Maria della Misericordia: un’isola riconosciuta di buona (ottima, per una volta) sanità. Il residence è stato costruito ed è gestito da un’organizzazione di volontari, il Comitato Per La Vita “Daniele Chianelli”, che offre servizi non forniti dallo Stato italiano: alloggio gratuito, assistenza legale e contabile, assistenza psicologica, servizi sociali, riabilitazione. Il Comitato, molto attivo all’interno dell’ospedale, ha donato una somma pari a 14 milioni di euro ai reparti di Ematologia e Onco-Ematologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, rendendo il CREO, il Centro di Ricerche di Ematologia e Onco-Ematologia adiacente all’ospedale, un fronte all’avanguardia, non solo in Italia, per la ricerca e la cura di queste patologie. Ricordiamo che l’Italia, uno dei dieci paesi più industrializzati del mondo, si colloca al terzultimo posto nell’Unione Europea per il rapporto spesa sanitaria pro capite/PIL.
La malattia obbliga Teresa a un’introspezione continua, nell’isolamento protetto della sua stanza d’ospedale. Ogni giorno costruisce il suo cavo segreto, sempre alla ricerca di risorse interiori che contrastino la sua caduta.
I colori, il disegno, l’arte riscoperta in una stanza d’ospedale grazie all’arte-terapia, sono il bilanciere nella sua traversata tra quelli che Werner Herzog chiamava “due orli di precipizio”.
Oggi, Teresa sta tentando di riappropriarsi di una vita cosiddetta “normale”, in un nuovo esercizio di funambolismo all’esterno del pianeta ospedaliero che l’ha ospitata per un tempo così lungo.
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#WalkingOnTheHighWire #LezioniDiFunambolismo
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