È una buona notizia, godiamocela fino in fondo
Di Angelo Miotto
@angelomiotto
Il 29 marzo la Camera dei deputati ha licenziato definitivamente il testo che vieta il respingimento dei minori non accompagnati che arrivano su suolo, o dalle acque, italiano.
La legge è qui, così potete leggerla. In breve alcuni punti, ma solo alcuni, che citiamo dagli articoli che abbiamo letto on-line.
Da Il Sole24 ore, che mette la notizia nella sezione Sanità, apprendiamo che i 21 articoli (relatrice Barbara Pollastrini, Pd), c’è la tutela degli interessati in ragione della loro particolare condizione di fragilità. A partire dall’attribuzione dell’età, cui si arriva in caso di dubbi attraverso le procedure di identificazione e l’accertamento socio-sanitario dell’età effettiva del minore – quando sussistano dubbi in merito – con l’ausilio di un mediatore culturale e se necessario di esami ad hoc, «in un ambiente idoneo con un approccio multidiscipplinare da professionisti formati». In ogni caso, la nuova legge raccomanda di non eseguire esami «che possano compromettere lo stato pisco-fisico della persona».
Il provvedimento istituisce inoltre il Sistema informativo nazionale dei minori non accompagnati, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e una conseguente “cartella sociale”, da trasmettere ai servizi sociali del Comune di destinazione e alla Procura della Repubblica presso il tribunale per i minori.
La lettura della legge è consigliata, i motivi per sentirsi alleggeriti da un costante senso di inadeguatezza, ogni volta che tocchiamo il tema migrazioni, Italia, Unione europea, mondo, anche. Non conosco bene i tentativi precedenti alla legge finalmente approvata in ultima lettura dai deputati. Però ricordo bene quante notizie, brevi, interviste, reportage ho scritto o commissionato negli ultimi venti, trent’anni. Ci penso fugacemente perché oggi provo a non lasciar passare il fastidio in nome di una debole e sottile speranza, che certo è l’ultima a morire e però qui a morire non c’è solo la nostra speranza di umani, ma soprattutto umani che cercano di arrivare da qualche parte dove la vita li spinge.
C’è da star contenti e da contenti, oggi, dire che come si è trovata una legge su un problema così drammatico, quale quello dei minori non accompagnati –una legge non andrà a sanare tutto ciò che di brutto li avvolge, ma aiuterà e parecchio – sappiamo di aver ragione quando denunciamo la mancanza di volontà per risolvere quelli che vengono descritti come problemi e da molti visti come opportunità.
Insomma; i titoli grondanti disperazione o rabbia nascondono da sempre il biforcuto aspetto del messaggio politico attento solo alle pance degli elettori e non a quelle che si gonfiano d’acqua salata.
Eppure il 29 marzo con questa nuova e doverosa legge dello stato, ancora una volta, abbiamo visto che si può fare.
Si può fare.