SCAPPA – GET OUT, di Jordan Peele, con Daniel Katuuya, Allison Williams, Katherine Keever, Caleb Landry Jones, Bradley Witford, Stephen Root. Nelle sale.
Di Irene Merli
Indovina chi viene nel week end? La bella e bianca Rose porta il giovane fidanzato a conoscere la sua famiglia. Stanno insieme da cinque mesi e i suoi, che abitano in un elegante villa suburbana in Alabama, non vedono l’ora di vedere chi ha scelto stavolta la loro bambina. Solo che Rose non ha detto che Chris è nero. Come lo accoglieranno i suoi maturi e abbienti genitori wasp, pur democratici e supporter di Obama?
A qualcuno sembrerà di stare dalle parti del celebre “Indovina chi viene a cena”.
Ma le prime scene del film, se osservate con cura, dovrebbero insinuare qualche dubbio. E infatti, man man mano che si addentra nella vita della famiglia di Rose, e nella loro lussuosa casa patronale, Chris non troverà solo del razzismo strisciante e mal diretto, del tipo che i neri sono più bravi negli sport per via del corredo genetico superiore, e poi sarà vero che sono più’ dotati sessualmente? E come è stata la loro infanzia – una domanda, questa, che a un bianco non si farebbe mai a tavola, tra una portata e un’altra.
Il fatto che più lo sconvolgerà sarà il bizzarro atteggiamento del giardiniere, e poi della cameriera, neri come lui: espressioni vuote, arrendevolezza, enigmaticità, tutte stranezze eccessive anche per due persone ” di colore” che lavorano in un quartiere bianco e ricco. Se si aggiunge che la madre di Rose, una psichiatra, tenta in ogni modo di ipnotizzarlo per farlo smettere di fumare e renderlo un uomo migliore, i dubbi aumentano ancora e non preannunciano nulla di buono. Forse aveva ragione il suo amico Rod, guardia di sicurezza aeroportuale, a dirgli di non andare tra tutti quei bianchi…
Da qui in avanti, il film d’esordio dell’attore comico Jordan Peele diventa un thriller sempre più teso, che sfocerà in un horror alla Carpenter, senza però rinunciare mai a uno humour nero, graffiante, che rende davvero particolare quest’opera satirica e insieme spaventosa.
Il tema è insomma il razzismo che pervade la società americana ancora oggi, ai tempi di Obama come di Trump, e il senso di isolamento che può provare un nero in un contesto sociale ‘all white’.
Con la differenza che il regista ha scelto in questo caso di trasformare la discriminazione razziale in una metafora horror, dalla scrittura brillante e feroce, con un protagonista che a ogni passo nella villa wasp sprofonda sempre di più in un inquietante incubo neo-schiavista.
Girato in meno di un mese con un budget di 5 milioni di dollari, “Scappa – Get out” negli USA ha sbriciolato gli incassi, raccogliendo il plauso di critica e pubblico. Del resto, il cast portentoso, le sorprese continue e la cura con cui sono realizzate le scene horror, senza nessuna sbavatura da baraccone, rendono questo esordio un gioiellino intrigante. E non solo per gli amanti del genere.
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