Ho preso appunti, appunti di espressioni parassite.
di Andrea Cardoni
Lo scrittore Paolo Nori dice che le espressioni parassite sono quei nessi sostantivo aggettivo per cui se uno è ricco, è sempre sfondato, se ha la barba, è sempre folta, se c’è un fuggi fuggi, è generale, se si parla di acne, è giovanile, se c’è una bocca, è asciutta, se c’è un nucleo, è familiare, se c’è un’attesa, è dolce, se c’è un errore, è fatale, se c’è un delitto, è efferato, se c’è un’ impronta, è indelebile, se c’è un colpo, è di grazia.
Queste sono le espressioni parassite della telecronaca della finale di Champions League Real Madrid – Juventus.
Se c’è un fronte è d’attacco, se c’è una caccia è del pallone, se c’è una superiorità è numerica, se c’è un volume è aumentato e del corpo, se c’è un piede è di richiamo, se c’è un’entità è del recupero, se c’è una batteria è dei saltatori, se c’è fallo è laterale o di frustrazione, se c’è una fasciatura è evidente, se c’è un intervento è difensivo, se c’è una salvezza è insperata, se c’è uno spot è super, se c’è un portiere è moderno, se c’è un valore è aggiunto, se c’è un errore è sottoporta, se c’è un corridoio è per l’inserimento, se c’è un arbitraggio è europeo, se c’è una diagonale è difensiva, se c’è una caccia è del pallone, se c’è un tempo è di gioco, se c’è una ricerca è della profondità, se c’è un tocco è sotto o laterale, se c’è una soluzione è personale, se c’è un raddoppio è di marcatura, se c’è uno scacchiere è di centrocampo, se c’è un attacco è dello spazio, se c’è un indurimento è muscolare, se c’è un intervento è in ritardo, se c’è un’uscita é di palla, se c’è un punto è di battuta, se c’è una posizione è di partenza, se c’è un terminale è offensivo.
“Non credo che la lingua parassita si debba evitare” dice Nori “credo la si possa usare con la consapevolezza che è lei, che ci usa, perché quando usiamo queste espressioni, mi sembra che non diciamo quel che vogliamo dire noi, mi sembra che diciamo quel che vuole dire lei”.