La settimana, in musica

Musica della settimana dal 4 al 9 Giugno

A cura di Gabriella Ballarini

Cronache dai campi profughi di Belgrado di Valentina D’Amico

Ho letto il pezzo di Valentina D’amico e già a metà ho cominciato a canticchiare questa canzone perché ho sbagliato parole, ho ricordato confine e non cortile, anche Battiato li chiama pensieri associativi. Ecco, con questo meccanismo di pensieri associativi, penso alle irraggiungibili meccaniche celesti.
Il tempo cambia molte cose nella vita (…).
Segnali di vita nel cortile (o nel confine?)
E per le strade all’imbrunire.

Walking the line di Christian Elia e Cecilia Dalla Negra

Il titolo del pezzo del condirettore Christian Elia e di Cecilia Dalla Negra mi ha fatto venire in mente immediatamente la canzone di Johnny Cash, anche se potrebbe dirsi poco pertinente, allora più pertinente potrebbe essere questo Capricho àrabe di Francisco Tàrrega, ma forse nemmemno questo, essendo spagnolo. Quindi nulla, o meglio, due pezzi splendidi invece di uno.
Chissà cosa hanno provato a camminare sulla linea, chissà cosa si prova a rigare dritto, chissà…
I find it very, very easy to be true
I find myself alone when each day is through

La ‘snap election’ britannica di Angelo Boccato

E così adesso sappiamo come è andata, ma se facciamo qualche passo indietro ci piace trovare la scusa di queste elezioni per ascoltare un bellissimo pezzo dei Radiohead tratto dall’album che quasi tutti (ammettiamolo) nel 1997 siamo andati a comprare in quello che era l’unico posto dove andare per trovarlo: il negozio di musica.
Riot shields
Voodoo economics
It’s life, it’s life
It’s just business
Cattle prods and the I.M.F.
I trust I can rely on your vote

Sayed Kashua: una goccia nell’oceano di Francesco Petronella

Solitamente non amo molto i Live, son tutti difficili da ascoltare, ma questa volta non ho avuto altra soluzione, volevo proprio questa canzone dei Perturbazione. (Su Spotify si trova una bellissima versione da ascoltare a palla di fuoco!).
Dopo aver letto il pezzo di Francesco Petronella, ho potuto solo pensare che siamo le storie che ci raccontiamo.

Le espressioni parassite di Andrea Cardoni

Questa settimana approfitto delle sfumature e dei punti di vista dei nostri autori per ascoltare un po’ di musica bella, di quella che sogno sempre di segliere, settimana dopo settimana. E così arriva Andrea Cardoni con le sue parole parassite ed io corro da Nick Drake e ascolto “Parasite” per almeno 5 volte e poi una volta in più per sicurezza. L’album è Pink moon, anno 1972.
Watching the shine of the shoes
And hearing the trial of the people there
Who’s to care if they lose.
And take a look you may see me on the ground
For I am the parasite of this town.

Versailles: l’architettura del potere di Carlo Comanducci

Esiste una playlist ispirata alla serie televisiva di cui parla Carlo Comanducci e allora io me la sono andata andata ad ascoltare, ho sentito molti pezzi, alcuni veramente bellissimi e forse non ho scelto il più bello, ma sicuramente per me è quello che restituisce anche solo nella poetica della canzone, quello che ho respirato tra le righe di Comanducci. Laisse tomber les fille di France Gall, anno 1964. E se la serie invita ad una lettura in parallelo, anche questa canzone lo fa.
La chance abandonne
Celui qui ne sait
Que laisser les cœurs blessés
Tu n’auras personne

La matita di Enrico Natoli

Come se tenesse conto del coraggio, la storia.