L’Italia si adegia alla politica europea dei muri e dei respingimenti con gli accordi stretti con Libia, Ciad e Niger
di Raffaele Masto, tratto da Buongiorno Africa
Si fa un gran clamore sul fatto che l’Italia, nell’incontro di Parigi, ha ottenuto l’adesione dell’Europa alla sua strategia sui flussi migratori. Ma la domanda da porsi è perché mai l’Europa avrebbe dovuto opporsi?
Fino a qualche mese fa chiedevamo che l’Europa si adeguasse alla nostra politica di accoglienza e di salvataggi in mare, oggi ci siamo noi adeguati alla politica europea dei muri e dei respingimenti.
Grazie alla guardia costiera libica e alle milizie ne abbiamo “costruito uno nel Mediterraneo”. E abbiamo proseguito costruendone uno nei confini meridionali della Libia e poi un altro in quei paesi collettori di migranti che sono, appunto, Ciad e Niger.
Si, perché tutto il vertice di Parigi era semplicemente questo: fermare i migranti quanto più lontano da noi.
Ai libici si chiede di fermarli sulla terra ferma, di non farli imbarcare, agli africani (Ciad e Niger) si chiede di fermare i migranti che vanno verso nord.
Funzionerà. Anzi, funziona già ma non c’erano dubbi, è una strategia con costi umanitari altissimi, che dovrebbero essere inaccettabili da questa “Europa dei diritti”.
Funzionerà, certamente, ma non credo che funzionerà a lungo, per due motivi. Innanzitutto perché resta irrisolto il caos libico. L’Italia dice che è legittimato a fermare i migranti il premier di Tripoli al Sarraj e le milizie che lo appoggiano.
Ma la Francia ha scelto un altro uomo come rappresentante della Libia, cioè il generale Haftar. Come andrà a finire? Vincerà uno o l’altro oppure la Libia verrà spartita in Tripolitania e Cirenaica?
Il secondo motivo è che il Ciad e Niger sono paesi incontrollabili, con una classe politica vorace e onnivora che rischia di ingurgitare il denaro che l’Italia e l’Europa invieranno loro per creare centri per i migranti che rispettino i diritti umani.
Insomma se si vuole riassumere tutta questa penosa vicenda si può dire, in una frase, che abbiamo creato un sistema perverso per farli morire o soffrire lontano dai nostri occhi. Lo abbiamo fatto noi, Italia, con l’appoggio dell’Europa.