Come lasciare senza diritti un pezzo d’Italia
di Vincenzo Ammaliato
Durante una visita elettorale dello scorso dicembre a Castel Volturno, sulla costa Domiziana, Matteo Salvini, alla domanda di un giornalista sullo Ius Soli rispose che si tratta un finto problema architettato dai radical chic, che suo figlio che frequenta la scuola a Milano ha numerosi compagni di classe figli d’immigrati e che hanno tutti gli stessi diritti.
Qualche giorno dopo la legge sullo Ius Soli Temperato è stata affossata in parlamento e si è chiusa la legislatura con il brindisi di tutti coloro si ostinano a dichiarare bugie sulle opportunità che hanno i bambini e i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri.
Gli scugnizzi dalla pelle nera della Domiziana, quelli che anche quando sognano lo fanno in perfetto italiano (magari arricchito dalla pronuncia napoletana), per esempio, hanno il desiderio di viaggiare.
Ma non possono farlo. Sanno di trovarsi in una condizione di svantaggio rispetto ai loro amici di banco con genitori italiani e hanno imparato ad adattarsi alla condizione, senza maturare rancore.
Ma per cortesia, non continuate a utilizzare la mortificazione delle loro speranze, desideri e fantasia per raccattare voti.