La settimana, in musica

Musica della settimana dal 6 all’11 Maggio

A cura di Gabriella Ballarini

Tunisia verso la cancellazione degli anni bui della dittatura di Thierry Brésillon traduzione e adattamento dal francese a cura di Patrizia Mancini

“Tuttavia, l’esperienza ci insegna che il passato continua a risorgere e che i ricordi traumatici alimentano un bisogno duraturo di giustizia e di trasformazione che la politica e i rapporti di forza non possono mai completamente imprigionare. Ormai spetterà alle associazioni delle vittime, a chi conserva la memoria, agli storici, agli artisti appropriarsi di questa memoria vivente della violenza dello Stato e assicurare l’avvenire di questo passato.”
E tu, prendevi la mia mano
Mentre io, aspettavo…

America Latina: bambine e adolescenti vittime di violenze di Mauro Morbello

Per accompagnare le parole di Mauro Morbello, ecco una canzone dei Manà Una canzone semplice, così come è semplice non vedere la violenza, ignorare donne e donne e ancora donne senza voce.
Quien te cortó las alas, mi ángel?
Quien te arranco los sueños hoy?
Quien te arrodilló para humillarte?

Uno sguardo al cinema documentario arabo di Alessia Carnevale

Questa canzone mi è arrivata in testa quando ho letto il pezzo bellissimo di Alessia Carnevale. Ma perché? Perché il collegamento sarà anche un doppio salto carpiato, ma è quello che ho pensato, che il mondo (qualsiasi parte di mondo) è proprio come ce lo mettiamo in testa o come ce lo mettono in testa e negli occhi.
E la mia vita è una sceneggiatura
che non ho scritto io e nemmeno la natura.
Io voglio una spiaggia — bianca — nel cervello,
pesciolini colorati e barriere di corallo.

Con lo sguardo sull’Egeo di Davide Lemmi

Leggendo il pezzo di Lemmi ho ascoltato le voci degli intervistati, mi sono messa a pensare e nessuna canzone mi veniva in mente. Poi mi sono ricordata de Le Orme. Mio papà suona in un gruppo e me li ha fatti conoscere lui e così questa canzone, un po’ anni settanta, un po’ attualissima, mi ha fatta pensare e l’ho scelta. Buon ascolto.
Aspettare il mattino per ricominciare.
La forza di sorridere, la forza di lottare
La colpa d’ esser vivo e non poter cambiare
Come un ramo secco, abbandonato
Che cerca inutilmente di fiorire.

Blue Heart

E niente, questo webdoc, mi sembra la scusa perfetta per ascoltare questa canzone stupenda di Gianmaria Testa.
E son ritornato qui
in verità,
per contraddirti
e non mi allontanerà questo silenzio
e la distanza di una giacca abbottonata
sono tornato qui
perché si fa di rincontrarsi
e non mi scoraggerà
nemmeno il vuoto
che ci piglia e che non ci fa più meraviglia
sono tornato qui perché…
certi piccoli fiumi di bassa pianura
che arrivano dritti nel mare
io lo so, non si accorgon di niente
ma si lasciano semplicemente
arrivare

Mafia, una montagna di merda. Oggi come quarant’anni fa di Sofia Nardacchione

La sera dei 40 anni dalla morte di Peppino Impastato ho riguardato il film e oggi ho letto il pezzo di Sofia Nardacchione. E così, forse, bisogna riguardare un attimo questa scena. Riascoltare e poi fare silenzio per un attimo, per poi tornare a parlare, sperando che tutto possa cambiare e che le parole possano avere un senso oggi e pure domani.

La matita di Enrico Natoli

It’s affection, always