Carrozzine del futuro e un suggerimento per chi scrive di disabilità
di Max Cignarelli
16 novembre 2013 – Sul sito superando.it c’è un articolo molto interessante rispetto alle carrozzine del futuro all’insegna della massima tecnologia: leggetelo. Io qui ne riporto un brano, per esprimere un mio pensiero. Scrive la giornalista Stefania Delendati:
La più avveniristica si chiama LURCH (acronimo di Let Unleashed Robots Crawl the House), come il maggiordomo della Famiglia Addams, e si muove con la forza del pensiero. Ma c’è anche quella con sistema di sollevamento incorporato e controllo tramite mimica facciale.
Sono solo due esempi di prototipi di sedie a rotelle del futuro, ausili indispensabili per le persone con disabilità motoria, al centro di progetti innovativi che uniscono tecnologia, semplicità d’uso, comfort e bellezza. Sì, bellezza, perché sono finiti i tempi delle carrozzine grigie tutte uguali, con un’aura di sconforto che non faceva bene né a chi ci stava seduto sopra, né a chi le incrociava per strada.
Vorrei condividere con voi una mia riflessione e un mio fastidio del tutto soggettivo a leggere certe dichiarazioni.
Attenzione, la mia riflessione non ha niente a che vedere rispetto alla qualità dell’articolo o al tema trattato, ma è una nota sullo stile tipico di diversi articoli scritti sui disabili, che sa quasi di messaggio educativo verso il lettore senza disabilita e di messaggio consolatorio x quello disabile, un’uscita legittima, ovviamente, ma di cui si poteva fare a meno.
L’articolo sarebbe stato ancora più gradevole da leggere, secondo me, senza la dichiarazione che le vecchie carrozzine erano grigie e tristi sollecitando un alone di sconforto nel disabile e in chi lo vedeva passare.
Personalmente non ho una carrozzina tecnologica tipo quelle descritte nel pezzo, ma spero di non aver fatto mai tristezza a nessuno, né mi crea particolare allegria la carrozzina super tecnologica nel senso che preferirei non essere disabile .
Per me la carrozzina è uno strumento indispensabile e meno male che c’è .
Il valore della carrozzina tecnologica è soprattutto il fatto che migliora la qualità di vita dei disabili, non è un bel giocattolino di cui la persona disabile deve x forza essere contenta, come un bimbo riceve la macchinina telecomandata.
Certo, il disabile si può anche divertire con la carrozzina tecnologica, non solo apprezzarne il valore tecnologico, con tutta l’utilità che comporta, ma lasciamo ai singoli esprimere una opinione.
Detto questo vorrei fosse chiaro che l’articolo merita. Ma per me avrebbe meritato ancor di più senza la frase dal sapore retorico.
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