Una graphic novel sulla guerra in Iraq, in un futuro non troppo lontano
di Redazione
17 giugno 2014 – Agosto 2011, Stati Uniti: un’America immaginaria nelle mani di McCain è sotto assedio, gli attacchi terroristici si moltiplicano, la guerra in Iraq non accenna a finire. I media sono assetati di sangue, la caccia all’esclusiva è sempre più brutale. Un blogger di sinistra viene arruolato da un’emittente tv e diventa corrispondente embedded a Baghdad, dove sta emergendo una nuova formazione terroristica riformista: anticapitalista, antiamericana ma anche contraria al terrorismo islamico tradizionale, considerato “reazionario”.
Un suo filmato di una spietata esecuzione di una donna inerme finirà su Youtube e cambierà il corso della storia americana. La guerra ti risucchia, la morte ti insegue e non capisci più se sei tu a cercare la notizia o è lei a perseguitarti.
Shooting War è un reportage a fumetti dal prossimissimo futuro che non vorremmo mai vedere, un romanzo a fumetti nato in rete (guadagnandosi in questa veste una nomination all’Eisner Award) dalla penna di Anthony Lappé e Dan Goldman e diventato un libro per i tipi della Grand Central Publishing.
Poche settimane più tardi (in ottobre), nella traduzione di Massimo Gardella, la graphic novel è diventata anche un volume in italiano edito da ISBN Edizioni.
Efficace nelle immagini (che mescolano illustrazioni con scatti fotografici), incalzante nel ritmo, è sicuramente una lettura che aiuta a guardare da un’ulteriore prospettiva gli scontri armati che si consumano in Medio Oriente e le conseguenti manipolazioni delle informazioni.
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