La rubrica Lessico, questa settimana, è dedicata alla parola Cuba. Viaggio multimediale nella rivoluzione, nei ricordi, nelle contraddizioni, nel sogno
a cura di Christian Elia
@eliachr
29 luglio 2014 – Il 26 luglio 1953, a Santiago, nell’isola di Cuba, un manipolo di ribelli attacca la caserma dell’esercito governativo Moncada. Il gruppo viene massacrato, i superstiti arrestati e, poco dopo, processati. Tra loro due fratelli: Fidel e Raul Castro.
Questo evento viene ritenuto il primo episodio di quella rivoluzione cubana che dopo anni di combattimenti vedrà i ribelli entrare vittoriosi nella capitale L’Avana, l’8 gennaio 1959, rovesciando il regime di Fulgencio Batista, che pure poteva contare sull’appoggio del governo degli Stati Uniti d’America.
Oggi Lessico è dedicato a quel gruppo, i ‘barbudos’, a quella generazione di guerriglieri, a quella rivoluzione che – al di là di tutte le valutazioni che se ne possono dare oggi – è diventata un simbolo, facendo della storia di una piccola isola una pagina universale.
L’intervista a Fidel Castro, nel documentario Il Comandante, di Oliver Stone, l’intervista a Gino Doné, ex partigiano italiano, unico europeo a partecipare alla rivoluzione cubana, nel documentario El Italiano, di Claudio Tura, il libro sulla vita di Ernesto Che Guevara, Senza perdere la tenerezza, di Paco Ignacio Taibo II. E poi la graphic novel Cuba, la mia rivoluzione, di Inverna Lockpez, Dean Haspiel e José Villarrubia, passando per il racconto di viaggio di Valeria Barbi, Cuba on the road, per finire con la storia di Theophilo Stevenson, tra boxe e politica, dal blog di Christian Elia Mens in Corpore, La scelta di Theo. Buona lettura.
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