di Alice Dell’Omo
Tom Mueller è un giornalista americano che vive in Italia. Tom ama la nostra terra, ama gli ulivi e ama l’olio. Ed è proprio di olio che parla il suo libro “Extraverginità”, edito da EDT, che racconta tutte le sfumature del mondo oleario, parlando da un lato della sua storia e dei suoi utilizzi, dall’altro degli inganni, delle truffe che si nascondono dietro la produzione di ogni bottiglia e dei pericoli per la salute dei consumatori.
Tom, sei autore del libro “Extraverginità. Il sublime e scandaloso mondo dell’olio d’oliva” e del sito “Truth in Olive Oil”, quando e perchè nasce questo amore per l’olio d’oliva?
Come molte delle cose belle della vita questo amore è nato quasi per caso. Stavo infatti lavorando ad un servizio sull’olio d’oliva per il New Yorker in maniera “leggera”, pensando che sarebbe stato una passeggiata, un argomento gradevole e folkloristico. Invece ho scoperto un mondo nuovo, un universo intero: da un lato persone speciali, dall’altro persone ed organizzazioni ciniche e criminali, da una parte uno dei cibi nobili della tradizione mediterranea, dall’altra i metodi industriali per produrlo.
A chi è destinato il tuo libro e qual è il tuo scopo, il tuo obiettivo?
È indirizzato a tutti quelli che amano la storia e tradizione vera del mondo mediterraneo, di cui l’olio d’oliva è una chiave di lettura. È dedicato a chiunque voglia capire la differenza tra artigianale e industriale.
In Extraverginità parli di frodi grandi e piccole legate alla produzione e al commercio dell’olio. Quali sono le più allarmanti e delicate?
Le frodi più diffuse sono le sostituzioni di olio extravergine con olio vegetale (di semi, di nocciola, di soia). Ma a mio avviso, le piu’ allarmanti ed insidiose, sono le truffe studiate in laboratorio, da chimici di tutto rispetto. Parlo della realizzazione di vere e proprie miscele create su misura per “stare dentro” i parametri legali di olio extravergine (senza pero’ rispettare il concetto vero di olio extravergine d’oliva che è un succo di oliva fresco).
E invece quali sono le truffe più diffuse?
Queste operazioni nate in laboratorio sono proprio le piu’ diffuse! Sono realizzate in grandissima quantità da ditte multinazionali per brand storici, spesso italiani, che ormai non hanno piu’ niente a che vedere con l’Italia, dato che gli oli miscelati sono in gran parte prodotti all’estero.
In “Extraverginità” citi persone e aziende coinvolte in truffe e processi. Hai incontrato qualche difficoltà dopo la pubblicazione?
Fin ora no, perchè mi documento con estrema attenzione basandomi su informazioni dettagliate ed aggiornate da PM ed investigatori delle forze dell’ordine, nonchè su documenti processuali.
Tom, tu stai suonando un campanello d’allarme. Il mestiere dei produttori, così come l’olio extravergine, rischiano di estinguersi… Perchè i media non ne parlano?
Qualcuno lo fa. Per esempio Alberto Grimelli di Teatro Naturale (http://www.teatronaturale.it/) ne parla con grande precisione e coraggio. Ma troppo spesso le etichette e le aziende coinvolte nelle truffe sono proprio quelle che comprano le pubblicita’ dei giornali e delle trasmissioni televisive, quindi hanno un peso notevole sulle decisioni editoriali di molti media, o hanno delle amicizie politiche che inducono molti a tacere quando invece dovrebbero denunciare.
Come fa un consumatore ad orientarsi e a capire che tipo di olio sta acquistando? Le etichette sono uno strumento utile?
Le etichette sono di dificilissima lettura e non contengono tutte le informazioni che invece servirebbero al consumatore. Le DOP a volte sono un buon segno, ma non sempre! Comunque il consumatore deve cercare olii la cui provenienza, produttore e caratteristiche (sopratutto cultivar) siano descritte in modo chiarissimo nell’etichetta.
Come si può combattere contro questa cultura dell’inganno ed educare alla verità?
Il consumatore deve capire che un vero olio d’oliva extravergine e’ un succo di frutta (le olive dopotutto sono drupe, come le susine e le ciliegie. E che come tutti i succhi di frutta, deve essere freschissimo. Deve sapere e profumare di olive fresche. Deve essere almeno un po’ amaro e piccante (e quelli che preferisco lo sono tanto!). Quando viene degustato, il vero olio vero extravergine, nella sua purezza e unicita’, sembra “salute liquida”, sembra un elisir della lunga vita. E infatti, come ci insegnano gli studiosi della dieta mediterranea, il vero olio extravergine è proprio questo!
Sinossi
Per millenni l’olio di oliva ha rappresentato un bene prezioso per i popoli del Mediterraneo non solo come alimento di primaria importanza ma come medicina, conservante, cosmetico e presenza indispensabile in ogni rituale. Oggi numerosi scienziati ed esperti celebrano le straordinarie proprietà di quella sostanza pregiata e rigenerante che definiamo, con un’espressione carica di significati, “olio extravergine”: un prodotto la cui provenienza italiana è in tutto il mondo sinonimo del massimo standard qualitativo. Ma è possibile che questo simbolo di benessere e di purezza sia diventato il bersaglio di corruzioni, adulterazioni e truffe internazionali? E siamo sicuri che quello che ci propongono i più famosi e pubblicizzati marchi industriali sugli scaffali dei supermercati possieda le qualità che la parola “extravergine” richiede per legge? Alcune importanti indagini e diverse vicende giudiziarie, qui documentate con la serietà del miglior giornalismo d’inchiesta, raccontano una storia molto diversa, fatta di traffici, adulterazioni e scarsissima attenzione ai diritti del consumatore; una storia che sta mettendo in ginocchio i tanti piccoli produttori di olio eccellente, per i quali restare in un mercato saturo di “extravergini” fasulli a prezzi stracciati è sempre più difficile. A partire da un esplosivo reportage commissionatogli dal “New Yorker” nel 2007, Tom Mueller ha indagato il mondo dell’olio d’oliva. Prefazione di Milena Gabanelli