di Emanuele Cassano, tratto da EastJournal
Lo scorso 12 giugno ha preso il via a Baku, capitale dell’Azerbaigian, la prima edizione dei Giochi Europei, manifestazione sportiva creata per diventare la versione europea dei Giochi Olimpici, e organizzata dal Comitato Olimpico Europeo. Ideati da Patrick Hickey, presidente del COE, i Giochi Europei si ispirano ad altre realtà già presenti in diversi continenti, come i Giochi Panamericani e Asiatici, i Giochi del Mediterraneo o quelli del Commonwealth.
I primi Giochi Europei si svolgono nell’arco di 16 giorni, dal 12 al 28 giugno, e prevedono un totale di 253 eventi per 20 diverse discipline sportive, tra cui quattro non olimpiche (karate, beach-soccer, basket 3×3 e sambo, arte marziale russa nata negli anni ‘20 e usata per l’addestramento dei soldati dell’Armata Rossa), con in totale 769 medaglie in palio. Nove di queste specialità sono valide per la qualificazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, che si terranno il prossimo anno. Ai Giochi parteciperanno oltre 6.000 atleti provenienti da 50 paesi, tra i quali figurano 150 medagliati alle Olimpiadi: la delegazione più numerosa è quella della Russia, con 359 atleti convocati, seguita dai padroni di casa dell’Azerbaigian (289) e dall’Italia (284, con la judoka Giulia Quintavalle portabandiera).
Un’apertura in grande stile
La cerimonia d’inaugurazione si è svolta il 12 giugno presso lo Stadio Olimpico di Baku, edificio con una capacità di 68.700 posti a sedere costruito appositamente per ospitare i Giochi Europei, e in questa occasione tutto esaurito. Tutto è stato organizzato in grande stile: la star della serata è stata Lady Gaga, che si è esibita al pianoforte interpretando una cover di “Imagine” di John Lennon.
La manifestazione ha poi reso omaggio alla storia e alla cultura dell’Azerbaigian, con musicisti di Mugham (musica tradizionale azera), con rappresentazioni di scene tratte dalle opere del poeta Nizami, con la riproduzione del Novruz, l’arrivo della primavera, e con le raffigurazioni di Baku, “città del vento”, della collina di Yanar Dağ e dell’area rupestre di Qobustan, luoghi simbolo dell’Azerbaigian “terra del fuoco”.
Dopo la classica sfilata degli atleti partecipanti, la cerimonia si è conclusa con la performance di oltre duemila artisti che si sono esibiti nella Yallı, danza nazionale azera (diffusa in altre varianti anche in Turchia).
Alla cerimonia, ad affiancare il presidente azero Aliyev in tribuna d’onore, erano presenti diversi capi di stato, tra i quali Putin e Erdoğan, incontratisi a Baku per parlare di Turkish Stream, ma anche il serbo Nikolić, il bielorusso Lukashenko e il primo ministro georgiano Garibashvili, oltre a buona parte dei leader dei paesi centroasiatici. Scarsa e non di alto livello la rappresentanza dell’Unione Europea: a Baku le figure più importanti presenti alla cerimonia d’apertura dei Giochi sono state il primo ministro bulgaro Borisov, i presidenti delle camere di Repubblica Ceca e Slovacchia e il granduca Enrico di Lussemburgo.
Perché la scelta di Baku
In molti si sono chiesti perché la prima edizione dei Giochi Europei sia stata assegnata proprio a Baku, capitale di un paese posto ai confini dell’Europa. Baku è stata scelta in quanto l’Azerbaigian si è rivelato essere l’unico paese seriamente interessato a ospitare la prima edizione della nuova manifestazione sportiva, che molti altri paesi europei avevano invece snobbato.
Al momento della selezione l’Azerbaigian era l’unico paese che aveva presentato una seria candidatura e garantito un’organizzazione in grande stile dell’evento, sul quale il COE aveva puntato molto e per il quale voleva trovare un palcoscenico adatto.
L’organizzazione dei Giochi avrebbe rappresentato per l’Azerbaigian un’occasione d’oro per guadagnare visibilità internazionale, di cui il paese caucasico è sempre più alla ricerca; per questo Aliyev ha voluto giocarsi le sue carte organizzando la manifestazione, a dimostrazione di come spesso sport e politica vadano a braccetto.
Sembra che l’idea di ospitare i Giochi Europei sia venuta all’Azerbaigian nel maggio del 2012, in seguito all’incontro tra il presidente del COE Patrick Hickey e Aliyev, in occasione dell’Eurovision Song Contest, svoltosi quell’anno nella capitale azera.
Aliyev, grande appassionato di sport e per anni a capo del Comitato Olimpico Azero, fino a quando nel 2003 non ha preso il posto del padre alla guida del Paese, ha intravisto nella possibilità di organizzare i Giochi Europei l’occasione di rifarsi in seguito alla doppia bocciatura di Baku per le Olimpiadi del 2016 e 2020, obiettivo principale del presidente azero.
Questa prima edizione dei Giochi Europei rappresenta quindi un importante banco di prova per la capitale azera, con la speranza che nel 2024 sia la volta buona per ospitare le tanto ambite Olimpiadi.
Negli ultimi anni l’Azerbaigian si è dimostrato sempre più interessato a ospitare manifestazioni sportive di livello internazionale, investendo ingenti risorse economiche nel settore, soprattutto per la realizzazione di nuovi impianti e per l’organizzazione di eventi, raccogliendo da questo punto di vista numerosi successi.
Oltre a ospitare la prima edizione dei Giochi Europei, a partire dal 2016 Baku sarà sede del Gran Premio d’Europa, che l’anno prossimo tornerà nel calendario della F1 dopo quattro anni d’assenza, mentre nel 2017 ospiterà i Giochi Islamici; inoltre sempre Baku è stata scelta per ospitare nel 2020 alcune partire della 16ª edizione del Campionato Europeo di calcio, edizione che per la prima volta sarà “itinerante”, ovvero verrà disputata in 13 diverse città europee.
C’è anche l’Armenia
Ai Giochi Europei di Baku partecipa anche l’Armenia, e questa di per sé è già una notizia, a causa dei pessimi rapporti che intercorrono tra i due paesi, e che anno dopo anno sembrano sempre di più deteriorarsi, a causa dell’irrisolta questione del Nagorno-Karabakh, regione contesa da ormai più di vent’anni.
Nonostante si siano inizialmente rifiutati di prendere parte allo scrutinio finale per approvare la candidatura di Baku come sede per i Giochi Europei, i rappresentanti del Comitato Olimpico Armeno hanno però in un secondo momento deciso di inviare comunque una loro rappresentanza in Azerbaigian, convocando per l’occasione 25 atleti.
Alla cerimonia inaugurale del 12 giugno anche la bandiera armena ha quindi sfilato al fianco delle altre all’interno dello Stadio Olimpico di Baku, accolta però come da previsione da una fredda accoglienza. Alla cerimonia non era presente il presidente del Comitato Olimpico Armeno, Gagik Tsarukian, il quale ha deciso di non prendere parte all’evento in polemica con il governo di Baku.
Come Tsarukian anche alcuni atleti inizialmente convocati hanno rifiutato di partecipare ai Giochi di Baku: due lottatori, entrambi medagliati alle Olimpiadi di Londra del 2012, e il loro allenatore, hanno deciso di non prendere parte alla manifestazione, temendo per la propria incolumità.