Uno speciale per ricostruire quanto accaduto negli ultimi venti anni, fuori dalla logica ddi un’emergenza che diventa rimozione
Tratto da Terre di Mezzo
Testi di Lorenzo Bagnoli e Dario Paladini. Foto di Germana Lavagna.
Con un contributo su Lampedusa di Paolo Riva della Casa della Carità (Milano)
Un’emergenza non può durare anni. Eppure in Italia succede. Il flusso di siriani ed eritrei è iniziato nel 2013 ed è causato dalla situazione drammatica in cui versano quei due Paesi
Ma a leggere le dichiarazioni e gli allarmi lanciati da forze politiche e mass media, può sembrare che sia iniziato da poche settimane. E così a Milano arrivano in treno decine di persone (tra cui donne, bambini e anziani), sbarcate qualche giorno prima sulle coste del Meridione, ma nessuno è in grado di prevedere quanti siano per organizzare al meglio l’accoglienza. Ministero dell’Interno, Prefetture e Comuni non sono in grado di scambiarsi informazioni.
Con Corridoio Nord proponiamo una ricostruzione di quanto è successo in 20 mesi, alla vigilia della Giornata mondiale del Rifugiato. Non basta commemorare, occorre ricordare. Raccontiamo il viaggio compiuto fino in Svezia da migliaia di profughi. Sveliamo che nella nostra cara Europa le frontiere sono state ristabilite già da tempo, molto prima del clamore di questi giorni. Le merci possono ancora viaggiare liberamente, ma non gli uomini e le donne che fuggono da una guerra. Abbiamo anche scoperto che al Brennero la caccia (inutile) ai profughi, per non permettere loro di attraversare il confine verso Nord, costa alle casse dello Stato 1.400 euro al giorno. Buona lettura.
Milano | Brennero |
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Giorno per giorno: due anni di emergenza profughi a Milano |
Respinti dalla “trilaterale”, accolti dai “cittadini liberi” |
Svizzera | Destinazione Stoccolma |
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Il lusso di scegliersi i profughi | Diario di viaggio dal Frejus alla Svezia |
Lampedusa | |
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In silenzio di fronte alle storie dei migranti |