di Lorenzo Bagnoli, da Redattore sociale
Dal primo gennaio nell’Eurotunnel che passa sotto il tunnel della Manica sono stati intercettati oltre 37 mila migranti.
Nella sola notte tra il 27 e il 28 luglio ci sono stati oltre 1.500 tentativi di attraversare il tunnel. La stessa notte in cui un profugo sudanese è morto investito da un camion, nel corso dell’attraversamento. La forte presenza di migranti nel tunnel ha causato ritardi e disagi di treni e automezzi.
Così la Gran Bretagna corre ai ripari ed offre a Parigi 10 milioni di euro per costruire una barriera anti immigrati all’ingresso del tunnel, a Coquelles, in Francia. L’annuncio del ministro dell’Interno inglese Theresa May, dopo un colloquio avvenuto il 28 con il suo omologo francese Bernard Cazeneuve. Il recinto di protezione sarà lungo due chilometri e sarà installato dopo che la Gran Bretagna ha già dato alla Francia 5 milioni di euro perché fosse contenuto il flusso dei migranti. Nel dicembre del 2014 una parte del vecchio recinto di protezione del tunnel, tutt’ora in piedi, era stato sradicato dai forti venti che battono su quell’area.
Cazeneuve, intervenuto il 29 luglio n una conferenza stampa, ha chiesto anche alla società che gestisce il tunnel di investire per migliorare la sicurezza e impedire il passaggio di irregolari.
La società ha risposto di aver già impiegato 13 milioni di euro negli ultimi tre mesi, a fronte di una spesa negli ultimi 15 anni di 160 milioni per la sicurezza. Cazeneuve ha poi promesso di aggiungere una task force di altri 120 poliziotti per impedire che i migranti lascino Calais via tunnel. Chi cerca di scappare in Gran Bretagna sono soprattutto eritrei, etiopi, sudanesi e afghani. Secondo le ultime statistiche di Eurostat, solo il 15% degli eritrei che ha fatto domanda d’asilo in Francia l’ha ottenuta. Per gli afghani il tasso è molto più alto: 80%.